mercoledì 9 gennaio 2013


In carcere l'ex assessore Damiano e il presidente del consiglio comunale Boccalone. Coinvolto cognato Cosentino
 
 
16 misure cautelari, di cui 5 in carcere, 3 ai domiciliari e 8 obblighi di dimora fuori città, sono in corso di notifica da parte della Polizia nei confronti di alcuni amministratori comunali di Benevento, funzionari e imprenditori.

Le ordinanze sono state emesse su richiesta della Procura di Benevento dopo le indagini, avviate nel 2010, su una serie di opere pubbliche. Tra i reati contestati concussione, corruzione, truffa aggravata e frode nelle forniture per opere pubbliche.

Nell'inchiesta sulla realizzazione di opere pubbliche in città è coinvolto anche il sindaco di Benevento, Fausto Pepe. Gli agenti di Polizia di Stato gli hanno notificato il provvedimento dell'obbligo di dimora fuori dalla sua città mentre all'attuale presidente del consiglio comunale Luigi Boccalone, già assessore, e all'ex assessore Aldo Damiano sono state notificate ordinanze di custodia cautelare in carcere.

I provvedimenti restrittivi hanno interessato anche Giovanni Racioppi, funzionario comunale del settore lavori pubblici, e l'imprenditore Antonio Cavaliere di San Cipriano d'Aversa.

C'è anche l'imprenditore edile Antonio Cavaliere, cognato del parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, tra le persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta. L'imprenditore edile, di San Cipriano d'Aversa (Caserta), è sposato con la sorella di Cosentino: l'ex sottosegretario all'Economia ed ex coordinatore campano del Pdl, imputato a Napoli in due distinti processi, risulta del tutto estraneo all'inchiesta beneventana. Ad Angelo Diana, tecnico di fiducia di Cavaliere e dipendente della stessa società edile, è stato notificato un divieto di dimora a Benevento.

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