domenica 13 gennaio 2013

Caccia ai fiancheggiatori di Domenico Torcasio


Sfuggito al blitz dei carabinieri a Lamezia

L'esponente del clan non è stato trovato dai militari dell'Arma che hanno ammanettato altri suoi quattro congiunti. Dai verbali emergono le estorsioni ai danni dell'attività commerciale di materiali edili. In una lettera anonima le minacce agli imprenditori: «Siete morti che camminano prima cadono i tuoi figli e dopo tu»
 
di PASQUALINO RETTURA
 
La conferenza stampa dell'operazione
LAMEZIA TERME - «Non continuateci a chiedere i soldi che potreste avere dei seri problemi con l’attività». Anche questo si sono sentiti rispondere gli imprenditori Giuseppe e Giovanni Chirico, padre e figlio, finiti sotto le “grinfie” del clan Torcasio che in 10 anni gli avrebbe estorto alla “Edilichirico" e alla “Edilizia fratelli Chirico” 100.000 euro di materiale edilizio. Ma le vittime dell’estorsione denunciarono anche quando ricevettero una lettera minatoria che testualmente recitava: «Vedi che ti devi mettere a posto che non lo sei se no tu e i tuoi figli siete morti che camminano prima cadono i tuoi figli e dopo tu».
Minacce e intimidazioni per 10 anni che i Chirico hanno raccontato nei verbali ai carabinieri in riscontro anche alle dichiarazioni dei pentiti della cosca Giampà: Umberto Egidio Muraca, Giuseppe Giampà Angelo Torcasio, Rosario Cappello e Battista Cosentino. Estorsioni fino a novembre scorso, poi le indagini dei carabinieri hanno chiuso il cerchio con il fermo di venerdì scorso di quattro esponenti del clan Torcasio - Gualtieri. Solo qualche acconto e nulla più. Guai poi a chiedere il saldo. Le risposte erano sempre minacciose ed a volte anche con attentati intimidatori (ai Chirico gli è stata incendiata pure la casa estiva di Falerna). E in altre occasioni sarebbero stati minacciati, armi in pugno, pure gli operai di Chirico in un cantiere.
Ora i carabinieri sono alla ricerca di Domenico Torcasio, 44 anni, esponente dell’omonimo clan sfuggito alla cattura all’ alba dell’11 gennaio scorso quando i carabinieri si erano presentati a casa sua in quanto destinatario del fermo per estorsione aggravata emesso dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro insieme a Nicola Gualtieri, 68 anni, Giovanni Torcasio, 53 anni e Davide Saladino, 34 anni, nell’ambito dell'operazione “Remake”. Domenico Torcasio potrebbe avere le ore contate, anche perchè le ricerche dei carabinieri potrebbero avere degli sviluppi nelle prossime ore relativamente a chi sta proteggendo la latitanza di Domenico Torcasio, accusato pure dell’estorsione alla ditta “Sole Italia” di Luciana Prezioso quando Domenico Torcasio prelevò 3 quintali di legna senza pagare, pretendendo anche l’assunzione.

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