martedì 29 gennaio 2013

Fu arso vivo a Brindisi Violentata davanti ai figli la presunta assassina




di Piero Argentiero
BRINDISI - Non solo le frustate e il corpo della donna cosparso di benzina. Ma anche violenza e abusi sessuali dinanzi ai figli. Una storia che diventa sempre più drammatica. I particolari che filtrano dallo stretto riserbo degli investigatori sono giorno dopo giorno più inquietanti. Dora Buongiorno, 43 anni, contadina di Carovigno, secondo l’accusa, ha ammazzato il suo amante Damiano De Fazio, 51 anni, nativo di Francavilla Fontana, residente a Brindisi, perché non ce la faceva più a sopportare vessazioni e umiliazioni.

L’uomo, in stato di semincoscienza, verso le 23,30 del 26 dicembre, in contrada Epifani, territorio di Mesagne, fu cosparso di benzina e dato alle fiamme. Morì alle 4 del 28 senza riprendere conoscenza. «Un maschicidio», disse il questore Giuseppe Cucchiara il giorno del fermo della donna. Comunque anche in questo caso la «vittima» è la donna. Tormentata dal suo amante che, peraltro, le impediva di lasciarlo, lasciata in balìa di questo signore anche quando era stato denunciato, per liberarsi lo ha ucciso ed è finita in carcere.

Damiano De Fazio aveva da quindici anni una relazione con la Buongiorno. Una famiglia regolare da una trentina di anni, anche se non sposato, con cinque figli, tutti a lavorare nella masseria di contrada Palmarini, territorio di Brindisi; un altro figlio con Dora Buongiorno nato 14 anni fa. Lei a sua volta, sposata, ha una figlia diciottenne.

E’ stata questa ragazza, sempre stando alle indiscrezioni trapelate, a tirare fuori il dramma della vita della madre con De Fazio.

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