giovedì 19 luglio 2012

Lombardo: nessun rischio default

PALERMO. "Non è vero che la Sicilia è al default. Sono tutte fandonie. Il bilancio è certificato dalla Corte dei conti, compresi i residui attivi. Tre agenzie di rating monitorano i nostri conti. La nostra situazione è di BAA2, stiamo meglio di molte altre regioni. Siamo sullo stesso piano del Veneto". Lo ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che ha convocato una conferenza stampa dopo la lettera del premier, Mario Monti.
"Il bilancio della Sicilia è di 27 miliardi, il debito di 5,5 miliardi, il Pil di 85 miliardi di euro. Se confrontiamo il Pil col debito della Regione e quello dello Stato capiamo meglio: lo Stato ha un Pil di 1600 miliardi e duemila miliardi di euro di debito. Inoltre, lo Stato ci deve circa un miliardo". "Ci tuteleremo - ha aggiunto - in sede penale e civile contro i giornali che hanno parlato di fallimento della Regione. A Borghezio dico che se riuscisse a staccare la Sicilia dall'Italia saremmo ben felici perché potremmo usufruire di altri dieci miliardi e avere un grande boom economico".

COMMISSARIO NON PREVISTO DALLO STATUTO. "Non intendo prestare il fianco a chi non vuole che le elezioni si celebrino a fine ottobre. E' impossibile che si mandi un commissario. Ci sono degli articoli che regolamentano le elezioni e chi governa nel periodo che precede le consultazioni elettorali in caso di dimissioni". Lo ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, questo pomeriggio in conferenza stampa. "Non vogliono le mie dimissioni - ha aggiunto - Vogliono solo rinviare le elezioni. Per quanto mi riguarda è come se mi fossi dimesso ieri. Non voglio però che la Sicilia diventi merce di scambio, in caso di elezioni contemporanee con le politiche, per un ministero in più. Si deve votare prima".

ATTACCO A LO BELLO E UDC. "Vorrei che taluni imprenditori facessero davvero il bene della Sicilia. Lo Bello l'ho incontrato alcune volte nel caso di inaugurazione di impianti fotovoltaici, tipo di investimenti che si è visto essere nelle mani dei mafiosi. Perché non fanno le cose positive invece di dire certe cose?". Lo ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, a proposito delle dichiarazioni di Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria. "In questo quadro c'é anche l'Udc che vuole rimettere le mani sulla Sicilia - ha aggiunto - Sono pronto a confrontarmi con Casini, anche sui sette anni precedenti ai miei in Sicilia, fatti di termovalorizzatori e quant'altro".

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