venerdì 22 giugno 2012

Falsi invalidi a Potenza «Mi manda Scuccimarra» E si aprivano le porte


POTENZA - Lo scopo dell’associazione è prestare assistenza agli invalidi civili.
E lui, Luciano Scuccimarra, si prodigava per le pensioni d’invalidità. E lo faceva con l’oculista Vincenzo Pagliara (dall’altro giorno è in carcere con l’accusa di corruzione in atti giudiziari e truffa). Era da lui che mandava i «pazienti» alla ricerca di un certificato «compiacente».

Lo hanno scoperto gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della polizia municipale che, con la Squadra mobile e e la polizia stradale, hanno condotto l’inchiesta coordinata dal procuratore facente funzioni Laura Triassi che ha portato all’arresto di Pagliara (ieri ha risposto alle domande del gip Luigi Spina nel corso dell’interrogatorio di garanzia) e dell’avvocato Donato Giacomino (ai domiciliari).

Scuccimarra - che è indagato - è un socio dell’Associazione ciechi, ipovedenti e invalidi lucani (l’associazione non è coinvolta direttamente nella vicenda. È Scuccimarra che, stando alle intercettazioni, probabilmente spendeva il nome dell’associazione).

Nello studio del dottor Pagliara in più di un’occasione gli investigatori hanno sentito dire (le conversazioni sono state intercettate e trascritte) «mi manda Scuccimarra».

E la capacità visiva del paziente diventava subito «irrimediabilmente compromessa».

«Le patologie - spiega il pm Triassi nei documenti dell’accusa di cui la Gazzetta è in possesso - diagnosticate nei certificati di Pagliara risultavano descritte come più gravi e severe di quello che realmente sono, allo scopo di agevolare i pazienti medesimi nell’ottenimento di benefici e previdenze pubbliche».

Per Pagliara - ricostruiscono gli investigatori - c’era sempre una ricompensa per «il grosso piacere».

L’accusa: «Pagliara, in qualità di pubblico ufficiale, avrebbe accettato la promessa da Scuccimarra di una retribuzione non dovuta per compiere un atto contrario ai doveri d’ufficio». Tradotto dal linguaggio giuridico: corruzione.

Fabio Amendolara

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