martedì 19 giugno 2012

Colpo al racket nel Trapanese Blitz con dodici arresti

Operazione della polizia. Ci sono anche quindici indagati tra cui un immobiliarista e il titolare di uno studio di progettazione, che è anche consigliere comunale di Castellammare del Golfo

TRAPANI. La polizia ha arrestato nel trapanese 12 persone accusate di associazione mafiosa, estorsione aggravata, incendio aggravato, violazione di domicilio e violazione delle misure di sorveglianza speciale. In cella sono finiti anche tre imprenditori.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Teresa Principato, e dai pm Paolo Guido, Marzia Sabella, Carlo Marzella e Piero Padova, ruota attorno alle cosche del mandamento mafioso di Alcamo e dei clan di Castellammare del Golfo e Calatafimi. Dall'inchiesta, che ha portato alla scoperta dei vertici delle cosche, è emersa una spaccatura all'interno della 'famiglia' di Castellammare: un gruppo di uomini d'onore che faceva riferimento a Diego Ruggeri, pregiudicato e sorvegliato speciale, avrebbe preteso il pizzo senza chiedere l'autorizzazione al capomafia Michele Sottile che, per anzianita", sarebbe stato il capo naturale del clan. Per evitare che scoppiasse una guerra di mafia e dirimere le controversie da altri due uomini d'onore coinvolti nel blitz, Antonino Bonura e Rosario Leo, venne convocata una riunione tra i vertici delle famiglie di Alcamo, Castellammare e Calatafimi.
Tra gli indagati c'é anche un consigliere comunale di Castellammare del Golfo, Girolamo Genna (che non è stato arrestato), titolare di uno studio di progettazione, accusato di avere rapporti con i clan.
Diverse le estorsioni emerse dall'inchiesta: i clan riscuotevano il pizzo da ristoranti, bar, imprese di costruzioni facendo precedere i taglieggianti da danneggiamenti e attentati incendiari. Oltre a chiedere somme di denaro alle vittime, i boss imponevano assunzioni di loro protetti e costringevano professionisti - è il caso di un dentista - a rinunciare al pagamento delle parcelle per cure fatte a un complice del capomafia Diego Ruggeri.
Gli inquirenti hanno anche scoperto un tentativo della famiglia mafiosa di Alcamo di ottenere il monopolio del commercio di calcestruzzo imponendo alle imprese di acquistarlo da ditte vicine ai clan. Uno degli arrestati, Salvatore Giordano, è stato fermato a Milano. Diverse le perquisizioni e 15 persone hanno ricevuto avvisi di garanzia tra le quali un immobiliarista di Castellammare dl Golfo. Avrebbe ospitato i summit mafiosi in locali di sua proprieta".

GLI ARRESTATI. Gli arrestati sono Antonino Bonura, imprenditore alcamese 49 anni residente a Sesto San Giovanni (Milano), pregiudicato per mafia, Antonino Bosco, pregiudicato mafioso di Castellammare del Golfo, 58 anni, detenuto all'ergastolo, Vincenzo Bosco, operaio di 49 anni, Sebastiano Bussa, pregiudicato di 38 anni,Vincenzo Campo, procacciatore d'affari pregiudicato di 45 anni, Salvatore Giordano, 54 anni, imprenditore pregiudicato di Ravanusa (Agrigento) e residente a Milano, Rosario Tommaso Leo, 44 a nni, imprenditore agricolo pregiudicato, Salvatore Mercadante, 28 anni, allevatore, Nicolò Pidone, 50 anni, dipendente stagionale del Corpo Forestale di Calatafimi, Diego Rugeri, 33 anni, pregiudicato, Giuseppe Sanfilippo, 30 anni, operaio pregiudicato, Michele Sottile, 50 anni, pregiudicato.

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