giovedì 7 giugno 2012

Emilio Tolmino condannato a 18 anni Aveva ucciso la ex amante

Il gup di Cosenza ha condannato Emilio Tolmino che l'8 settembre dello scorso anno aveva ucciso sparandole la ex compagna perché, stando alla sua stessa confessione, la donna aveva iniziato una nuova relazione. Assolto dall'accusa di maltrattamenti sul figlio della donna


Gup di Cosenza ha condannato, in primo grado con rito abbreviato, a 18 anni di carcere Emilio Tolmino (sposato e padre di due figli) che lo scorso 8 settembre, intorno alle 11, ha impugnato la sua 7.65 per gelosia uccidendo Adriana Festa (anche lei con un matrimonio alle spalle e un figlio avuto in Argentina) che aveva iniziato una nuova relazione con una persona conosciuta a Milano L’omicida, dopo aver ucciso l’amante nell’appartamento di Via San Francesco 94 di Luzzi, dove erano soliti incontrarsi, chiamò un amico carabiniere e un avvocato confessando loro l'accaduto. Attese in casa il loro arrivo e quello dei carabinieri cui disse: «Sapevo che Adriana, ultimamente, da quando mi aveva lasciato, aveva iniziato una relazione con un’altra persona. Stamattina non mi ha riferito dell’altro uomo, ma sapevo della sua presenza e che in passato lo stesso le aveva mandato dei messaggi su facebook. Quanto accaduto, in particolare l’omicidio, si è verificato nella camera da letto. Ricordo che siamo entrati insieme nella camera da letto abbracciati. Parlavamo di una collanina. Lei diceva che la tenevo e io le rispondevo di avergliela già data. Adriana insisteva e non mi credeva, allora ho preso la pistola e ho detto “vedi se ce l’ho la collanina”, ed ho sparato verso di lei. Io non ho mai tenuto l’arma carica, ma questa volta lo era in quanto l’avevo caricata 10-15 giorni prima, dopo averla pulita e oleata. Dopo aver sparato ho puntato la pistola alla tempia, ma non sono riuscito a uccidermi».
Il giudice ha accolto parzialmente le richieste dell'accusa che oltre che per l'omicidio, confessato come si è detto fin dall'inizio da Tolmino, aveva chiesto la condanna anche per stalking e maltrattamenti nei confronti del figlio della vittima. Anche per questo l'accusa aveva chiesto una condanna a 30 anni di carcere. Tuttavia il gup ha ritenuto di dover condannare l'uomo solo per l'omicidio, senza l'aggravante dei futili motivi, e lo stalking assolvendolo per il reato di maltrattamenti nei confronti del figlio della donna. Gli avvocati della difesa hanno già annunciato la volontà di ricorrere in appello per chiedere l'assoluzione anche dal reato di stalking.

ROBERTO GRANDINETTI

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