giovedì 7 giugno 2012

Bomba a Brindisi: «Non convince il movente» L'attentatore confessa: «Ce l'ho con il mondo»

E' accusato di strage aggravata da terrorismo
Quella sentenza un mese prima della strage
Genitore di Melissa: «Giutizia è fatta. Quello non può essere un padre»
Sul luogo dell'attentato la sua auto e quella di un parente: ha avuto complici?
Con la stessa tecnica colpì già 4 anni fa | Dopo la strage andò sul suo yacht

Prima notte in cella per Giovanni Vantaggiato, il grossista di carburante 68enne di Copertino (paese della provincia di Lecce), accusato di avere compiuto la strage alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. L'uomo al termine di un interriogatorio durato oltre nove ore, ha confessato ieri notte negli uffici della questura di Lecce dove era stato chiamato per essere sentito.

"La confessione non è soddisfacente, per cui le indagini comunque continueranno per completare il quadro investigativo" ha dichiarato il procuratore di Lecce Cataldo Motta.
Quanto al movente "é uno degli aspetti - ha detto Motta - che non convince, non lo sa dire. Mentalmente sta bene. Ha ammesso la propria partecipazione ma per quanto riguarda il resto non è convincente".

Alla domanda su cosa sia stato sequestrato al fermato, Motta ha risposto: "Abbiamo una perquisizione ancora in corso". Il fermato, ha aggiunto Motta, avrebbe fabbricato da solo l'ordigno. "Non sappiamo se è l'uomo del video - ha concluso il procuratore della Dda di Lecce - non lo si può dire, fisicamente può essere compatibile".

Stando alle ipotesi filtrate l’uomo avrebbe agito per vendetta privata, dopo una sentenza emessa appena un mese prima (era il 19 aprile) presso la sede del Tribunale che è vicinissima alla scuola. L'attentatore si sarebbe sentito vittima di malagiustizia: dopo aver subito una truffa da 342.000 euro con assegni a vuoto, non avrebbe visto puniti in modo da lui ritenuto adeguato i presunti colpevoli. Non è tuttavia chiaro perché abbia scelto di compiere il suo folle gesto dimostrativo davanti all'istituto, che pure si trova nelle adiacenze del tribunale ed è punto di passaggio obbligato per giudici e avvocati che si recano a palazzo di giustizia.

ORE 10:22 - PERQUISIZIONI IN ALCUNI LOCALI DI PROPRIETA' DI VANTAGGIATOSono in corso perquisizioni nel deposito di carburanti di Giovanni Vantaggiato, fermato ieri sera per l’attentato a Brindisi alla scuola 'Morvillo Falcone'. Le perquisizioni sono fatte anche ad altri locali di pertinenza dell’uomo. Oltre agli accertamenti in loco, gli investigatori ne stanno compiendo altri sulle auto che sono state viste nei filmati girati da telecamere di sorveglianza nell’area dell’attentato poco prima dello scoppio della bomba.

Le vetture – una intestata a Vantaggiato e una sua moglie – sono state però portate via per essere sottoposte a controlli accurati con apparecchiature scientifiche.

ORE 11:42 - IL PM: VOLEVA FARE UNA STRAGEGiovanni Vantaggiato, il presunto autore dell’attentato di Brindisi fermato ieri sera, avrebbe fatto esplodere la bomba di giorno dinanzi alla scuola Morvillo Falcone perchè di notte lì non c'era nessuno. Lo ha detto lo stesso Vantaggiato nell’interrogatorio di ieri. Lo ha riferito il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, nella conferenza stampa in corso al Palazzo di giustizia di Brindisi.

ORE 12:11 - PER INDIVIDUARE L'ATTENTATORE DECISIVE DUE AUTOAll’individuazione del presunto responsabile dell’attentato di Brindisi si è arrivati attraverso l’individuazione di due auto, una presente la notte quando è stato collocato l’ordigno dinanzi alla scuola Morvillo Falcone, e l’altra la mattina seguente quando c'è stata l'esplosione. Lo ha riferito il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, in una conferenza stampa al palazzo di giustizia di Brindisi. Le due auto – una Fiat Punto bianca e una Hyundai blu – erano entrambe nella disponibilità dell’uomo fermato ieri sera, Giovanni Vantaggiato, di 68 anni, e sono state sequestrate nel corso delle perquisizioni eseguite nei confronti dell’imprenditore.

ORE 12:26 - L'ACCUSA E' DI STRAGE AGGRAVATA DA TERRORISMOA Giovanni Vantaggiato, fermato perchè ritenuto l’autore dell’attentato di Brindisi del 19 maggio scorso, viene contestato, nel decreto di fermo, il reato di strage in concorso aggravata da finalità di terrorismo. Lo hanno riferito gli inquirenti in una conferenza stampa al Palazzo di giustizia di Brindisi. Il decreto di fermo è stato firmato dal procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, dal sostituto procuratore della stessa Dda Guglielmo Cataldi e dal pm della procura di Brindisi Milto De Nozza.

Nel provvedimento si contesta il concorso nel reato “per coprire ogni eventualità”, ha precisato Motta. Il fermato “ha decritto l’ordigno – ha riferito Motta – e come era composto, ed ha competenze elettrotecniche” per costruirlo. Quanto alla somiglianza del fermato con l’uomo ripreso in un video di un chiosco di fronte alla scuola scenario dell’attentato, Motta ha aggiunto che “è evidente che è la stessa persona” e che probabilmente si è trattata di una “imprudenza”. Alla conferenza stampa erano presenti tra gli altri il vicecapo della polizia, Francesco Gratteri, i vertici dello Sco e del Ros; non erano presenti nè il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, nè il pm De Nozza.

ORE 12:54 - MOTTA: HA DETTO DI AVERCELA CON IL MONDO«Lui non ha spiegato nulla, ha fatto riferimento generico a problemi economici, ha detto di avercela con il mondo. In realtà non ha voluto dire alcunchè, ma questo non priva di credibilità le sue ammissioni». Lo ha detto il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, su quanto raccontato da Giovanni Vantaggiato.

ORE 12:56 - PERQUISITA ANCHE LA SUA BARCAPerquisizioni saranno fatte a breve anche a bordo di una imbarcazione di proprietà di Giovanni Vantaggiato ormeggiata nel porto di Porto Cesareo. L'imbarcazione, un barca a motore, viene utilizzata dall’uomo per le vacanze. La polizia scientifica e i carabinieri si sposteranno a Porto Cesario non appena ultimata la perquisizione, che ormai è nella fase conclusiva, che è stata compiuta nel deposito di carburante agricolo sulla strada tra Copertino e Leverano. Polizia e carabinieri hanno prelevato dal deposito campioni e materiale vario utile alle indagini. La perquisizione è stata compiuta alla presenza dell’avvocato difensore di Vantaggiato, Franco Orlando.

ORE 13:10 - «IL MOVENTE? HO AVUTO UN COLPO DI TESTA, CHE VOLETE FARE?»Perchè hai fatto quella strage? «Ho avuto un colpo di testa, che volete fare?». Cosi Giovanni Vantaggiato, nel lungo interrogatorio nella notte, ha risposto a inquirenti e investigatori che gli chiedevano il movente dell’attentato alla scuola Morvillo-Falcone. Una versione che non ha affatto convinto, tanto che chi indaga sospetta che Vantaggiato stia nascondendo qualcosa. «Come si arriva a parlare del movente – dice un investigatore che l’ha interrogato - si chiude e non fornisce versioni plausibili».

Nel corso dell’interrogatorio Vantaggiato ha ammesso le sue responsabilità per quanto riguarda tre aspetti dell’attentato: il confezionamento della bomba, il trasporto dell’ordigno davanti alla scuola e l'utilizzo delle due auto, l’aver premuto il pulsante che ha attivato la bomba. Nulla, invece, sul perchè. Ed infatti gli investigatori e gli inquirenti, dopo aver raccolto la sua confessione su questi aspetti, si stanno concentrando sul movente e sulla scelta del luogo. Non escludendo che possa non aver agito da solo e che la reticenza di Vantaggiato possa essere una scelta precisa per nascondere qualcosa o qualcuno a lui molto vicino.

Anche per questo non convince investigatori ed inquirenti l’ipotesi che l'uomo sia stato mandato da qualcuno: troppi gli errori commessi e troppo a rischio il soggetto. «Andiamo avanti scientificamente, cercando di ricollocare il tutto partendo dai fatti certi ed accertati – dice un investigatore – per arrivare ai perchè. E arriveremo anche a quello».

ORE 13:52 - LA BOMBA NON E' ESPLOSA LA NOTTE «PERCHE' NON PASSA NESUNO»«Ho portato la bomba di notte, ma non l'ho fatta esplodere perchè a quell'ora non passa nessuno». E' la risposta che Giovanni Vantaggiato avrebbe dato agli investigatori e agli inquirenti nel corso dell’interrogatorio in cui ha ammesso di essere l’attentatore di Brindisi, confermando, di fatto, che sapeva di compiere una strage. «La notte non c'è nessuno – ha ripetuto quando gli è stato chiesto di confermare quel che aveva appena detto – e quindi non l’ho fatta esplodere».

ORE 14:13 - VANTAGGIATO IN CARCERE CHIEDE: QUANTO DOVRO' STAR QUI?«Quanto tempo dovrò stare qui?»: è l'unica domanda che Giovanni Vantaggiato, responsabile dell’attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo di Brindisi, ha fatto la scorsa notte all’arrivo nel carcere di Lecce. L’uomo – riferisce chi ha potuto vederlo - mantiene «un atteggiamento remissivo, passivo».

ORE 15:02 - «HO FATTO BOMBA CON POLVERE PIRICA»«La bomba l’ho fabbricata io nel deposito. Ho comprato fuochi d’artificio e li ho svuotati mettendo dieci chili di polvere pirica in ciascuna bombola». Lo ha detto nell’interrogatorio di ieri sera, conclusosi con il fermo di polizia giudiziaria, l’imprenditore 68enne Giovanni Vantaggiato, ora in carcere perchè ritenuto il presunto autore dell’attentato di Brindisi del 19 maggio scorso.

«Le bombole - ha detto ancora l’imprenditore – le ho portate la sera prima con la Fiat Punto sul luogo dell’attentato. La mattina dopo sono andato lì con la Hyundai (l'altra auto di famiglia, intestata alla moglie, ndr) e ho pigiato il telecomando».

ORE 18:30 - DOMANI DDA CHIEDERA' CONVALIDA FERMOSarà formalizzata domani mattina dalla Procura distrettuale antimafia di Lecce la richiesta di convalida del fermo di polizia giudiziaria di Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore di Copertino (Lecce) ritenuto il presunto autore dell’attentato di Brindisi del 19 maggio scorso. Lo si è appreso da fonti qualificate.

L'udienza di convalida del fermo dinanzi al gip del Tribunale di Lecce dovrebbe tenersi entro sabato prossimo, 9 giugno.

ORE 19:16 - CANCELLIERI: ERA IMPEGNO MORALE PRENDERLO
“So che l’individuazione del presunto colpevole non potrà attenuare il dolore delle famiglie e della comunità brindisina, ma per noi, assicurarlo alla giustizia, era un impegno morale prima ancora che un dovere giudiziario”. Così il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, sul fermo di Giovanni Vantaggiato. Il ministro ha incontrato il capo della Polizia, Antonio Manganelli ed il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, per esprimere “grande apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto”.

"In questo momento – ha sottolineato Cancellieri – il mio pensiero è rivolto ai genitori di Melissa Bassi, alle studentesse rimaste ferite e all’intera cittadinanza coinvolta nel gravissimo attentato presso l’Istituto Professionale Morvillo-Falcone di Brindisi”.

Il ministro ha quindi elogiato “tutte le donne e gli uomini delle Forze di Polizia impegnate nelle indagini che, grazie alla costante ed efficace attività della magistratura, ha consentito di individuare ed assicurare alla giustizia il presunto responsabile di un atto criminoso così efferato come quello di Brindisi”.

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