Una circolare firmata dal ragioniere generale fissa i tetti per le indennità di presidenti e componenti dei consigli di amministrazione e organismi di controllo di enti, agenzie, consorzi, e aziende controllate dalla Regione
PALERMO. Stop a compensi d'oro e privilegi per i manager di enti, agenzie, consorzi, istituti e aziende controllate dalla Regione siciliana. Entro fine mese queste società (escluse le aziende sanitarie e ospedaliere) si dovranno adeguare alle nuove disposizioni stabilite da una circolare appena firmata dal ragioniere generale, Biagio Bossone, che fissa i tetti per le indennità di presidenti e componenti dei consigli di amministrazione e organismi di controllo.
I presidenti dei Cda potranno guadagnare al massimo 50 mila euro, ma in alcuni casi non potranno andare oltre i 10mila euro all'anno; per i consiglieri la paga sarà compresa tra 8 e 40mila euro. Più bassi gli assegni di presidenti e componenti degli organismi di controllo: da 5 a 25mila euro per i primi e da 4 a 20mila euro per i secondi. Non solo. La "stretta" colpisce soprattutto i manager che finora hanno potuto usufruire di benefit di vario tipo: dal telefonino al pc, dall'auto di servizio all'alloggio. La circolare infatti prevede che il valore di questi benefit, che dovrà essere quantificato dai dirigenti responsabili dei servizi, deve essere compreso all'interno dell'indennità massima, percepita dal manager, e quindi detratto.
Per calcolare i compensi dei manager l'amministrazione regionale ha creato tre fasce (A, B e C) in cui collocare enti, aziende e agenzie: i criteri sono il patrimonio netto (da meno 2 a oltre 10 milioni), numero di dipendenti (da meno 100 a più di 250) e l'estensione territoriale (regionale, provinciale e comunale).
Con la circolare, il ragioniere generale della Regione si richiama al decreto del governatore, Raffaele Lombardo, del 20 gennaio scorso col quale sono state stabilite le fasce per l'applicazione dei tetti ai compensi dei manager.
I presidenti dei Cda potranno guadagnare al massimo 50 mila euro, ma in alcuni casi non potranno andare oltre i 10mila euro all'anno; per i consiglieri la paga sarà compresa tra 8 e 40mila euro. Più bassi gli assegni di presidenti e componenti degli organismi di controllo: da 5 a 25mila euro per i primi e da 4 a 20mila euro per i secondi. Non solo. La "stretta" colpisce soprattutto i manager che finora hanno potuto usufruire di benefit di vario tipo: dal telefonino al pc, dall'auto di servizio all'alloggio. La circolare infatti prevede che il valore di questi benefit, che dovrà essere quantificato dai dirigenti responsabili dei servizi, deve essere compreso all'interno dell'indennità massima, percepita dal manager, e quindi detratto.
Per calcolare i compensi dei manager l'amministrazione regionale ha creato tre fasce (A, B e C) in cui collocare enti, aziende e agenzie: i criteri sono il patrimonio netto (da meno 2 a oltre 10 milioni), numero di dipendenti (da meno 100 a più di 250) e l'estensione territoriale (regionale, provinciale e comunale).
Con la circolare, il ragioniere generale della Regione si richiama al decreto del governatore, Raffaele Lombardo, del 20 gennaio scorso col quale sono state stabilite le fasce per l'applicazione dei tetti ai compensi dei manager.
Bossone invita tutti i dipartimenti regionali affiché enti, azienda, agenzie, consorzi e istituti "si attengano alle disposizioni". "Gli enti, ove non abbiano provveduto - scrive il ragioniere generale - dovranno attivarsi con immediatezza per la corretta applicazione". Inoltre, aggiunge Bossone, "gli organi di controllo e vigilanza sono tenuti a verificare la necessità e correttezza dell'evenntuale modifica, avendo cura di comunicare" alla Ragioneria "nella relazione semestrale l'adempimento di quanto prescritto".
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