CASERTA - Avrebbero intimidito amministratori pubblici e funzionari del comune casertano di Cervino per contringerli a concedere agevolazioni ai loro congiunti, come il cosiddetto reddito di cittadinanza e il contributo per l'affitto. La Squadra Mobile di Caserta - coordinata dalla Procura Antimafia di Napoli e dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere - sta eseguendo cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti presunti esponenti del gruppo D'albenzio del clan Belforte, attivo nel Casertano tra Maddaloni, Cervino e comuni limitrofi. I reati contestati sono incendio, tentata estorsione ed estorsione, aggravati dalla metodologia mafiosa.
Le indagini sugli episodi di intimidazione nei confronti di amministratori locali e funzionari pubblici - che stamattina hanno portato all'operazione della squadra mobile di Caserta a carico di cinque presunti esponenti del clan Belforte - iniziarono dopo una serie di attentati incendiari avvenuti tra l'agosto e l'ottobre 2011 nei confronti di amministratori locali, impiegati comunali e operatori economici di Cervino. Un pesante clima di intimidazione, quello su cui hanno fatto luce gli investigatori, imposto nella zona dagli affiliati al clan per ottenere dall'amministrazione comunale, per i propri congiunti, il cosiddetto reddito di cittadinanza, contributi per l'affitto di un'abitazione previsto per le famiglie disagiate, e il pagamento di tangenti da parte di un imprenditore locale, titolare di una ditta di onoranze funebri e di un'impresa di trasporti, vittima di una serie di atti intimidatori. Il comune di Cervino, nel febbraio del 2008, fu teatro dell'uccisione dell'allora sindaco Giovanni Piscitelli, assassinato in maniera estremamente feroce: dopo essere stato tramortito e legato, venne arso vivo. L'episodio, però, secondo gli investigatori, non sarebbe da mettere in relazione con gli atti intimidatori oggetto dell'operazione di oggi contro i Belforte.
Le indagini sugli episodi di intimidazione nei confronti di amministratori locali e funzionari pubblici - che stamattina hanno portato all'operazione della squadra mobile di Caserta a carico di cinque presunti esponenti del clan Belforte - iniziarono dopo una serie di attentati incendiari avvenuti tra l'agosto e l'ottobre 2011 nei confronti di amministratori locali, impiegati comunali e operatori economici di Cervino. Un pesante clima di intimidazione, quello su cui hanno fatto luce gli investigatori, imposto nella zona dagli affiliati al clan per ottenere dall'amministrazione comunale, per i propri congiunti, il cosiddetto reddito di cittadinanza, contributi per l'affitto di un'abitazione previsto per le famiglie disagiate, e il pagamento di tangenti da parte di un imprenditore locale, titolare di una ditta di onoranze funebri e di un'impresa di trasporti, vittima di una serie di atti intimidatori. Il comune di Cervino, nel febbraio del 2008, fu teatro dell'uccisione dell'allora sindaco Giovanni Piscitelli, assassinato in maniera estremamente feroce: dopo essere stato tramortito e legato, venne arso vivo. L'episodio, però, secondo gli investigatori, non sarebbe da mettere in relazione con gli atti intimidatori oggetto dell'operazione di oggi contro i Belforte.
Nessun commento:
Posta un commento