Comunicato, Guardia di Finanza Novara.
A volte, è proprio vero, il lupo sa ben camuffarsi da agnello.
Purtroppo non è una favola questa, ma quanto, tristemente, emerso all’esito di una breve ma intensa indagine condotta dalle Fiamme Gialle della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Tributaria e coordinata dal Pubblico Ministero della Procura di Novara, Dott.ssa Irina Alice Grossi.
Diego Trigili, 41enne docente di Storia presso l’istituto Ravizza di Novara, nonché Istruttore di difesa personale presso una palestra di arti marziali del capoluogo novarese, è stato tratto in arresto in esecuzione di una Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. di Novara, Dott. Claudio Siclari.
L’insegnante, sfruttando subdolamente la propria posizione di formatore e l’autoritas che il ruolo gli garantiva, aveva da tempo intrecciato una relazione intima con una giovanissima studentessa, alla quale era stato incaricato di impartire lezioni private presso la propria abitazione.
La legge, su questo punto, è severissima, e prevede un limite minimo di 16 anni perché un minore possa prestare valido consenso a relazioni intime con una persona alla quale risulti affidato per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia.
L’attività investigativa delle Fiamme Gialle, condotta con il preziosissimo ausilio delle intercettazioni telefoniche, ha evidenziato una situazione di vero e proprio irretimento operato, nel tempo e con puntuale ed ambigua incisività psicologica, dal docente sulla giovanissima – affidatagli dagli ignari genitori per migliorarne il rendimento scolastico – al fine di indurla a soddisfare le sue sempre più ardite e pressanti proposte indecenti, a tal fine utilizzando anche le più recenti tecnologie telefoniche ed informatiche (“social network”) per mantenere assidui contatti ad ogni ora del giorno e della notte.
Né è mai emersa la minima parvenza di affettività da parte dell’uomo, che non esitava a confidare e vantare – con ampia dovizia di particolari – le proprie “performance” ad un conoscente.
Non a caso il G.I.P., nel disporre l’arresto dell’uomo, ha stigmatizzato anche la spregiudicatezza palesata dal docente, che si autodefiniva “il maestro dei maestri del sesso” per ragazzine minorenni.
Il Trigili, evidentemente ben consapevole del disvalore morale del proprio comportamento, giungeva a confidare all’amico, ridendone, che i favori della giovane ben meritavano il rischio di “finire in manette”.
Manette che, alla fine, si sono effettivamente chiuse ai polsi dell’insegnante, associato dai Finanzieri del Magg. Alberto Canu presso il Carcere di Novara; a seguito delle dichiarazioni ampiamente ammissive rese dall’uomo in sede di interrogatorio di garanzia, peraltro, al docente sono stati successivamente concessi gli arresti domiciliari.
Ma le responsabilità del Trigili non sono finite qua.
L’uomo, infatti, non era nuovo alla realizzazione di situazioni analoghe: è infatti emerso nel corso delle indagini come almeno un’altra sua studentessa abbia intrecciato legami di natura intima col docente, sfociati infine nella produzione di materiale video inequivocabile, realizzato nell’abitazione del Trigili e rinvenuto durante la perquisizione dell’immobile.
Alla già gravissima accusa di “atti sessuali con minorenne” (art. 609-quater c.p.) si è, pertanto, aggiunta quella – non meno onerosa – di “pornografia minorile” (art. 600-ter comma 1 c.p.).
“Le Fiamme Gialle di Novara – commenta il Col. t.SFP Angelo Russo, Comandante Provinciale del Corpo – hanno posto fine ad una condotta inqualificabile, tale da poter arrecare alle giovanissime vittime danni psicologici anche notevoli.
I fatti acclarati – soggiunge l’alto Ufficiale – risultano ancora più esecrabili in quanto ascrivibili ad una figura professionale alla quale tanti inconsapevoli genitori avevano affidato, ritenendole al sicuro, le proprie figliole.
Conforta, quindi, la consapevolezza che – come la legge prevede per queste fattispecie criminose – l’insegnante verrà sanzionato, in via accessoria, con l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori.
Giova, infine, rammentare – conclude il Colonnello Russo – a tutti i genitori l’opportunità di tutelare i propri figli anche dalle insidie che, subdolamente ma in maniera estremamente efficace, possono giungere loro per il tramite delle nuove tecnologie telematiche e – non scordiamolo – delle pressoché infinite opportunità di relazioni sociali che le stesse offrono o promettono, sovente senza alcuna possibilità di filtro da parte degli adulti.
La Procura di Novara invita altre possibili vittime del docente a farsi avanti e a denunziare eventuali attenzioni morbose o comportamenti illeciti subiti.
Monia Sangermano
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