BARI - C’è un’altra grande opera incappata nelle indagini della procura di Bari sul sistema degli appalti che ruota intorno alla Dec. Un’opera ancora più grande rispetto alle sette già conosciute, ma nella quale l’azienda della famiglia Degennaro ha un ruolo marginale. È la galleria Pavoncelli-bis, il cuore del Canale principale dell’acquedotto pugliese: un appalto da 106 milioni di euro aggiudicato alla romana Condotte (in Ati con le imprese Seli, Dec e Faver) e poi rescisso nel 2008, dopo una sentenza del Tribunale superiore delle acque pubbliche. La Pavoncelli-bis è a tutti gli effetti un’incompiuta: sono trent’anni che si tenta - invano - di costruire una nuova galleria sotto l’appennino per sostituire quella attuale, ormai deteriorata in modo irreversibile. Un tentativo che è già costato alle casse pubbliche molte decine di milioni di euro. Ma questa è storia di oggi. Nel corso delle indagini sul sistema-Dec, a febbraio 2007, è accaduto che ascoltando i telefoni dei Degennaro e del responsabile tecnico Michele Corona, la Digos di Bari abbia captato alcune conversazioni sui lavori per la Pavoncelli. Riguardanti, a quanto pare, le difficoltà registrate nell’avanzamento dei lavori. Le trascrizioni - e l’informativa redatta dalla Digos - sono finite sulla scrivania del pm Renato Nitti, che le ha trasformate in un fascicolo autonomo trasmesso per competenza alla procura di Roma. Proprio ai magistrati della Capitale, nel 2011, si è rivolto con un esposto il commissario straordinario per la Pavoncelli, Roberto Sabatelli: l’oggetto è il lodo arbitrale con cui il commissario (e dunque il ministero delle Infrastrutture e, in quota parte, la Regione) è stato condannato a risarcire le imprese per l’annullamento dell’appalto con 38,3 milioni di euro di danni. L’esecutività del lodo è stata congelata in novembre dalla corte d’Appello di Roma. La stazione appaltante è infatti il commissario straordinario, e per questo la competenza appartiene alla circoscrizione giudiziaria romana. L’indagine di Bari è iniziata in tempi precedenti al lodo arbitrale, e dunque non riguarda questo capitolo. Tuttavia è un fatto che il cantiere per la Pavoncelli bis (in cui le imprese baresi Dec e Faver hanno una partecipazione minoritaria) ha lavorato per pochissimi mesi ed a fronte di enormi difficoltà tecniche e burocratiche: è proprio su questo che si concentrano, a quanto pare, le conversazioni finite nel fascicolo. I nomi di questa storia però si incrociano più volte con i 51 contenuti nel fascicolo che la scorsa settimana ha portato a 7 arresti (tra cui quelli dei fratelli Gerardo e Daniele Degennaro): uno dei primi progettisti della galleria sotto l’Appennino è infatti Vincenzo Cotecchia, il geologo indagato per falso ideologico e materiale per i lavori al parcheggio interrato di piazza Cesare Battisti, nel centro di Bari. |
Giovanni Longo e Massimiliano Scagliarini |
Questo blog di notorietà internazionale, per protesta contro uno “Stato Latitante” non verrà aggiornato.
giovedì 22 marzo 2012
Da inchiesta Degennaro spunta la Pavoncelli-bis
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento