La tragedia a Scicli. Un quarantenne avrebbe ucciso la consorte, 38 anni, per cause ancora da accertare. Il delitto è stato compiuto nell'abitazione della coppia
SCICLI. Al termine di una lunga lite iniziata all'ora di pranzo un disoccupato, Massimo La Terra, 41 anni, ha strangolato la moglie Rosetta Trovato 38 anni, davanti alla figlia di 15 anni. Avrebbe poi scaraventato il corpo senza vita della consorte dalle scale della sua abitazione di via Simeto, nel quartiere della Stradanuova a Scicli nel ragusano. L'uomo è stato fermato dai carabinieri. Nel 1999 era già stato arrestato per avere tentato di uccidere il padre. Il delitto è maturato in un contesto di disagio sociale. I motivi dei dissidi con la moglie erano probabilmente causati da problemi economici. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, La Torre dopo aver serrato le mani intorno al collo della vittima nonostante la successiva caduta dalle scale, non si sarebbe reso conto di averla assassinata tantò che è stato lui stesso a chiamare il 118. Ma quando è arrivata l'autoambulanza era già troppo tardi: i soccorritori non hanno potuto fare altro che accertare il decesso della trentottenne.
Nel frattempo sono arrivati anche i carabinieri dopo la telefonata dei vicini allarmati, dalle urla che provenivano dalla casa. I militari hanno posto in stato di fermo l'uomo: per lui l'accusa potrebbe essere di omicidio volontario. La scientifica ha raccolto impronte digitali sulla scena del crimine e sul corpo della donna. Stando a prime indiscrezioni, pare che sul collo della vittima siano evidenti gli ematomi lasciati dallo strangolamento, oltre a delle contusioni alla testa e alle braccia provocate della caduta dalle scale. Gli investigatori stanno verificando anche l'ipotesi che la signora abbia perso l'equilibrio nel tentativo di divincolarsi dalle mani del marito.
Determinante sarà la testimonianza della figlia quindicenne per ricostruire quanto accaduto nell'abitazione. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Gaetano Scollo.
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