La struttura, in via Bernini 54, verrà ristrutturata grazie ad un finanziamento dell’assessorato regionale alle Infrastrutture
PALERMO. Diciannove anni fa - era il 15 gennaio del 1993 - il boss Salvatore Riina veniva catturato dai carabinieri dopo essere uscito da una villa che si trova all'interno di un residence in via Bernini 54, nel quartiere Uditore di Palermo. Adesso quell'immobile, che fu l'ultimo covo dell'ex capo di Cosa nostra, sarà ristrutturato e adibito a stazione dei carabinieri grazie ad un finanziamento di 1.309.064 euro dell'assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità.
Il finanziamento concesso consente anche l'acquisto e la fornitura delle attrezzature necessarie per la completa operatività del presidio, fino ad un importo di 50 mila euro. Il soggetto attuatore dell'intervento è stato individuato nel Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche che ha redatto il progetto esecutivo e che provvederà ad appaltare i lavori. Il decreto sarà consegnato dall'assessore Pier Carmelo Russo al generale Teo Luzi, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, domani alle 11.00, presso la palazzina confiscata e assegnata all'Arma, alla presenza, tra gli altri, del provveditore interregionale delle opere pubbliche, Lorenzo Ceraulo. La struttura, che si trova su un terreno di 1720 mq, è composta da un piano seminterrato e da un piano rialzato, per una superficie coperta di 500 mq. Ad essa si aggiungono due ulteriori unità abitative: saranno rese fruibili per gli alloggi di servizio del personale. I lavori di ristrutturazione dureranno dodici mesi.
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