mercoledì 21 ottobre 2009

«Sicania 2», tre ergastoli


Vincenzo Vaccaro Notte


Salvatore Vaccaro Notte





Processo "Sicania 2", tre ergastoli

PROCESSO SICANIA 2

CONDANNA



Tre ergastoli, una condanna a 18 anni e tre assoluzioni. E' la sentenza emessa, dopo due giorni di camera di consiglio, dalla corte d'Assise di Agrigento (presidente Franco Messina, a latere Lisa Gatto) per il processo 'Sicania 2', dal nome del blitz antimafia del maggio 2006, su omicidi e tentati omicidi nell'Agrigentino.


FANARA Giuseppe alla pena dell’ergastolo, con isolamento diurno per la durata di un anno, oltre al pagamento delle spese processuali e di quelle di mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.


FRAGAPANE Stefano alla pena dell’ergastolo in ordine all’omicidio di VACCARO NOTTE Vincenzo e al reato in armi connesso, alla pena dell’ergastolo in ordine all’omicidio di VACCARO NOTTE Salvatore e al reato in armi connesso, alla pena dell’ergastolo in ordine all’omicidio di ORETO Salvatore e ai reati connessi, alla pena dell’ergastolo in ordine all’omicidio di ALONGI Giuseppe e ai reati connessi, oltre al pagamento delle spese processuali e di quelle di mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.


AQUILINA Giovanni alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per la durata di un anno, oltre al pagamento delle spese processuali e di quelle di mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.
FRAGAPANE Salvatore alla pena di anni diciotto, oltre al pagamento delle spese processuali e di quelle di mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.

DETERMINA
La pena unica a carico di FRAGAPANE Stefano in quella dell’ergastolo, con isolamento diurno per la durata di due anni.

DICHIARA
FANARA Giuseppe, FRAGAPANE Stefano, AQUILINA Giovanni interdetti in perpetuo dai pubblici uffici ed in stato d’interdizione legale, nonché decaduti dalla potestà dei genitori, ove sussistente.
FRAGAPANE Salvatore interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed in stato d’interdizione legale durante l’esecuzione della pena.

«Sicania 2», inflitti tre ergastoli

Condannati in Corte d’assise i presunti responsabili degli omicidi
di Vincenzo e Salvatore Vaccaro Notte, di Salvatore Oreto e di Giuseppe Alongi
Carcere a vita per Stefano Fragapane, Giuseppe Fanara e Giovanni Aquilina
Tre ergastoli, una condanna a diciotto anni di reclusione e tre assoluzioni. Si è concluso con questa sentenza, emessa dai giudici della Corte d’Assise di Agrigento (presidente Franco Messina, a latere Lisa Gatto) dopo due giorni di camera di consiglio, il processo «Sicania 2», dal nome del blitz antimafia del maggio 2006, su alcuni omicidi e tentati omicidi perpetrati da Cosa Nostra nell’Agrigentino negli anni passati.

Il carcere a vita è stato inflitto a Stefano Fragapane, 29 anni, e Giuseppe Fanara, 51anni,entrambi di Santa Elisabetta, e a Giovanni Aquilina, 60 anni, di Grotte. Condannato a 18 anni Salvatore Fragapane. 52 anni, anch’egli di Santa Elisabetta.

Assolti, invece, gli altri tre imputati: Giuseppe Brancato, 50 anni, di Canicattì, (15 anni era stata la richiesta dei Pm per il tentato omicidio di Grassonelli), Francesco Leto, 75 anni, di Sant’Angelo Muxaro (10 anni chiesti dei Pm per associazione per delinquere di stampo mafioso), e Carmelo Milioto, 30 anni, di Santa Elisabetta, accusato di favoreggiamento. Nei suoi confronti era stato chiesto il proscioglimento per estinzione del reato per intervenuta prescrizione.

Gli omicidi oggetto del processo sono quelli dei fratelli Vincenzo e Salvatore Vaccaro Notte, assassinati perché si erano ribellati alle richieste della mafia, oltre a quelli di Filippo Cuffaro, Salvatore Oreto e Giuseppe Alongi, eliminati per contrasti fra le cosche.

Al centro dell’inchiesta anche i tentati omicidi di Salvatore Grassonelli di Porto
Empedocle, morto suicida in carcere, e di Silvio Cuffaro di Raffadali. La pubblica accusa è stata rappresentata dai Pm Rita Fulantelli e Gemma Miliani, le parti civili dagli avvocati Sciarrotta, Cacciatore, Cappello e Casalicchio, la difesa dei legali Collura, Castronovo, Pennica, Posante e Galluzzo.

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