martedì 13 ottobre 2009

Sicania 2 Killer raffadalese ucciso perché “scomodo”,




RAFFADALI
Omicidio Cuffaro
ergastolo per Licata




RAFFADALI. d.b.) Si è concluso con tre condanne uno stralcio del processo di secondo grado - celebrato
dinanzi ai giudici della Corte di Assise d’Appello di Palermo (presidente Innocenzo La Mantia) -
scaturito dall’inchiesta antimafia denominata «Sicania 2». Così come aveva chieto la Procura
generale (Pg Raimondo Cerami) è stata confermata la condanna all’ergastolo del boss di
Grotte Vincenzo Licata, ritenuto responsabile dell’omicidio del raffadalese Filippo Cuffaro, ucciso e
fatto sparire nel 1997 perché la mafia temeva che potesse pentirsi e collaborare con la giustizia.
Condannati anche gli altri due imputati. Raffaele Fragapane, di Santa Elisabetta, dovrà scontare 7
anni di reclusione perché ritenuto responsabile di associazione per delinquere di stanpo mafioso;
Roberto D’Alessandro, di Sant’Angelo Muxaro, invece, è stato condannato a 3 anni di carcere,
perché ritenuto responsabile del reato di detenzione illegale di armi aggravata dal
favoreggiamento di Cosa Nostra. I legali di fiducia degli imputati, avvocati Giuseppe Barba, Giovanni
Castronovo e Antonino Gaziano, al termine delle loro requisitorie avevano chiesto l’assoluzione dei
rispettivi assistiti. In primo grado il processo era stato celebrato con il rito abbreviato dinanzi al
giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Adriana Piras.

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