Sponsor e maxischermi La finale è un affare d'oro
Iniziata la sfida a colpi di business
A Siena niente megavideo e caroselli vietati per il Palio Agrigento ritarda la processione
Bologna, 1 luglio 2012 - POTERE del calcio. Dopo mesi in cui la crisi dominava anche i discorsi nei Bar Sport sparsi per la Penisola, l’urlo azzurro è riuscito a far risorgere un tricolore un po’ sbiadito. E se le piazze sono pronte a ospitare le speranze italiche, tra maxischermi, scongiuri e gadget, sognando una vittoria che sa tanto di riscatto, la sfida a colpi di business è già partita. Stando alle cifre del marketing, la Spagna è nettamente in testa. Se, infatti, la finale vale per le furie rosse, in termini di sponsor, 45 milioni di euro, gli azzurri si fermano a 25, per un totale di 70 milioni.
E non è finita. Il big match a colpi di euro è vinto anche se si confronta la Liga con la nostra serie A. La prima dal 2006 al 2011 ha incassato 7,5 miliardi di euro contro i 6,9 della nostra massima serie che ‘campa’ soprattutto di diritti tv (4,2 miliardi contro i 3,2 del campionato spagnolo).
MA SE IL GIRO d’affari del calcio iberico (forte delle regine Real Madrid e Barcellona) ci fa sentire in minoranza, in fatto di tifo siamo in pole position. Tant’è che, in vista delle 20,45 di stasera, siamo stati capaci addirittura di mettere in panchina un santo. Lo sfortunato è San Calogero, il patrono di Agrigento. La processione dei fedeli dipenderà, infatti, dalla finalissima di Kiev. Il timore era forse che il povero Santo ‘sfilasse’ senza fedeli, e così si è pensato di dargli un posto da protagonista, ma solo dopo l’attesa sfida con la Spagna. A Siena, invece, il Palio ha battuto Balotelli e soci: nessun maxischermo nelle contrade e caroselli vietati. Una scelta, insomma, a favor di tradizione. Con un’eccezione: i detenuti che potranno vedere la finalissima in un maxischermo allestito in carcere. Nessun megavideo a Trento, mentre Bari, Treviso e Macerata, in caso di vittoria, blinderanno alcune strade. A Trieste alcolici vietati.
MAXISCHERMI a Roma (e mille uomini per la sicurezza) in varie zone della Capitale, da piazzale del Varano allo stadio Olimpico fino a Caracalla, e appuntamento clou al Circo Massimo dove sono attesi 200mila supporter azzurri. Per le famiglie, invece, il luogo d’elezione sarà Piazza San Giovanni dove è stato allestita anche un’area di ristoro.
Bandiere e megaschermi anche a Milano — da Piazza Duomo all’Idroscalo e all’Euroarena — e a Bologna, in Piazza Maggiore. A Firenze c’è l’imbarazzo della scelta tra vari luoghi della città, mentre partita vista mare a Capri (in piazzetta), in Calabria e Sardegna. A Catania il tifo azzurro si mischierà a quello della comunità ghanese pro Balotelli, già organizzata per assistere alla partita nell’oratorio di Santa Chiara.
TIFO SCATENATO anche a Palermo, Venezia, Verona, mentre a Perugia i nostri tifosi non saranno soli per la presenza degli studenti Erasmus spagnoli. Appuntamento in centro anche all’Aquila, in Piazza Duomo, e maxischermi anche nelle tendopoli dei comuni emiliani colpiti dal sisma. «Fino ad ora le partite dell’Italia sono state l’unico momento felice da quando viviamo in tenda», ha raccontato ieri un gruppo di sfollati.
Partita a rischio, invece, a Rimini, dove il segnale Rai fa i capricci, mentre a Napoli è già iniziata da giorni la corsa ai gadget seppur con prezzi anti-crisi. E tra manifesti a lutto per la Spagna «che si è spenta dopo una lunga agonia» e la ‘pizza Italia’, ciò che conta è tenere le dita incrociate. Questione di scaramanzia, dicono. Nel dubbio, conviene seguirli.
Rosalba Carbutti
Nessun commento:
Posta un commento