NAPOLI - Un'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata questa mattina dal Gico della Guardia di finanza a Pasquale Zagaria, fratello del boss dei Casalesi Michele. Zagaria, che era già detenuto per altri reati, è accusato di estorsione nell'ambito di un'inchiesta sulla compravendita di alcune cave nel quartiere napoletano di Chiaiano da adibire a discarica.
La vicenda risale ai primi anni Duemila: dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e dai sostituti Catello Maresca, Alessandro Milita e Alfonso D'Avino, è emerso che, nel corso di una delle tante emergenze rifiuti, Fibe spa cercava cave da adibire a discarica. Avendolo saputo, un imprenditore acquistò quelle di Chiaiano per realizzare una speculazione: le offrì infatti in vendita a Fibe per un prezzo quasi doppio. Una volta avvenuto l'acquisto, il proprietario originario, resosi conto che avrebbe potuto ottenere molto più denaro dalla vendita delle cave, si rivolse a Zagaria, il quale convocò l'imprenditore autore della speculazione e, minacciandolo anche con armi, gli impose di consegnargli, in più tranche, la differenza tra il prezzo al quale aveva acquistato le cave e quello al quale le aveva rivendute a Fibe. Oltre all'estorsione, a Zagaria sono dunque contestati anche i reati di sequestro di persona e detenzione illegale di armi.
La vicenda risale ai primi anni Duemila: dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e dai sostituti Catello Maresca, Alessandro Milita e Alfonso D'Avino, è emerso che, nel corso di una delle tante emergenze rifiuti, Fibe spa cercava cave da adibire a discarica. Avendolo saputo, un imprenditore acquistò quelle di Chiaiano per realizzare una speculazione: le offrì infatti in vendita a Fibe per un prezzo quasi doppio. Una volta avvenuto l'acquisto, il proprietario originario, resosi conto che avrebbe potuto ottenere molto più denaro dalla vendita delle cave, si rivolse a Zagaria, il quale convocò l'imprenditore autore della speculazione e, minacciandolo anche con armi, gli impose di consegnargli, in più tranche, la differenza tra il prezzo al quale aveva acquistato le cave e quello al quale le aveva rivendute a Fibe. Oltre all'estorsione, a Zagaria sono dunque contestati anche i reati di sequestro di persona e detenzione illegale di armi.
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