Trovata svenuta per strada nei pressi della stazione Termini.
Si riprende e scagiona il giovane con cui aveva passato la serata
Si riprende e scagiona il giovane con cui aveva passato la serata
Un flirt con un tunisino conosciuto in un locale della movida romana, poi tanto alcol e momenti di sesso sfrenato in strada culminati in uno choc. Pochi minuti di erotismo hanno trasformato la "dolce vita" in un incubo per una ragazza australiana di 22 anni, soccorsa questa mattina in strada nella Capitale mentre perdeva sangue. Tutti elementi che hanno inizialmente mantenuto viva l’ipotesi di uno stupro. Ma si trattava di un rapporto «consenziente», come hanno poi riferito entrambi gli amanti.
L’africano infatti non è indagato per alcun reato. La procura, tuttavia, non ha ancora aperto un fascicolo: i pm attendono una relazione da parte degli investigatori della Squadra mobile ma gli inquirenti non escludono che possa venir contestata al tunisino una diversa fattispecie di reato legata alle lesioni avute dalla ragazza. Ed esplode subito la polemica politica tra Pd e Pdl. L’opposizione, quando ancora si parlava di un possibile stupro, descrive il centro di Roma come un «Bronx» ed il sindaco Gianni Alemanno, dopo che le indagini delineano i contorni esatti della vicenda, parla del «solito sciacallaggio della sinistra».
La turista, in Italia da qualche giorno con almeno altre tre amiche sue connazionali, ieri aveva conosciuto un suo coetaneo tunisino. Hanno ballato assieme e si sono ubriacati, per poi passeggiare soli mano nella mano fino all’alba nei pressi della stazione Termini, in via Villafranca davanti ad un hotel. Il tutto sotto l’occhio di una telecamera di sorveglianza dell’ albergo. Le immagini parlano di un rapporto particolarmente violento, seppur consenziente, appoggiati a un’auto. Ad un tratto lei si è accorta di perdere sangue. E presa dal panico si è allontanata percorrendo sotto choc alcune centinaia di metri. È stata trovata in terra sanguinante da alcuni commercianti, soccorsa e operata d’urgenza al Policlinico Umberto I. Davanti all’Hotel San Marco, c’erano ancora le chiazze di sangue sul marciapiede e altre macchie sul portabagagli dell’auto, dove i due stranieri avevano fatto sesso.
Subito sono scattate le indagini della Squadra mobile ed è stata avvisata l’ambasciata australiana, in costante contatto con la Questura. Dagli esami medici era quasi certo che potesse trattarsi di una violenza sessuale. Secondo un primo parere di Terenzio Boni - il ginecologo che ha operato la ragazza - probabilmente si era trattato «di una violenza sessuale, ma spetta al medico legale deciderlo. Noi abbiamo avviato il protocollo che si segue in casi del genere». Dopo aver rintracciato e ascoltato il tunisino e le amiche della giovane, gli investigatori hanno anche analizzato con attenzione i filmati delle telecamere in strada, in particolare di una che punta proprio sulle tracce di sangue. Tutti gli elementi portano ad una conclusione che per gli investigatori è incontrovertibile: non c’è stata alcuna violenza sessuale. Lo stesso tunisino si è difeso spiegando che l’australiana «era consenziente, non c’è stato abuso». Una tesi che sarebbe stata poi confermata anche dalla turista australiana. Solo momenti di passione estrema e disinibita in strada, al punto da provocare un finale imprevedibile di quella foga sessuale.
L’africano infatti non è indagato per alcun reato. La procura, tuttavia, non ha ancora aperto un fascicolo: i pm attendono una relazione da parte degli investigatori della Squadra mobile ma gli inquirenti non escludono che possa venir contestata al tunisino una diversa fattispecie di reato legata alle lesioni avute dalla ragazza. Ed esplode subito la polemica politica tra Pd e Pdl. L’opposizione, quando ancora si parlava di un possibile stupro, descrive il centro di Roma come un «Bronx» ed il sindaco Gianni Alemanno, dopo che le indagini delineano i contorni esatti della vicenda, parla del «solito sciacallaggio della sinistra».
La turista, in Italia da qualche giorno con almeno altre tre amiche sue connazionali, ieri aveva conosciuto un suo coetaneo tunisino. Hanno ballato assieme e si sono ubriacati, per poi passeggiare soli mano nella mano fino all’alba nei pressi della stazione Termini, in via Villafranca davanti ad un hotel. Il tutto sotto l’occhio di una telecamera di sorveglianza dell’ albergo. Le immagini parlano di un rapporto particolarmente violento, seppur consenziente, appoggiati a un’auto. Ad un tratto lei si è accorta di perdere sangue. E presa dal panico si è allontanata percorrendo sotto choc alcune centinaia di metri. È stata trovata in terra sanguinante da alcuni commercianti, soccorsa e operata d’urgenza al Policlinico Umberto I. Davanti all’Hotel San Marco, c’erano ancora le chiazze di sangue sul marciapiede e altre macchie sul portabagagli dell’auto, dove i due stranieri avevano fatto sesso.
Subito sono scattate le indagini della Squadra mobile ed è stata avvisata l’ambasciata australiana, in costante contatto con la Questura. Dagli esami medici era quasi certo che potesse trattarsi di una violenza sessuale. Secondo un primo parere di Terenzio Boni - il ginecologo che ha operato la ragazza - probabilmente si era trattato «di una violenza sessuale, ma spetta al medico legale deciderlo. Noi abbiamo avviato il protocollo che si segue in casi del genere». Dopo aver rintracciato e ascoltato il tunisino e le amiche della giovane, gli investigatori hanno anche analizzato con attenzione i filmati delle telecamere in strada, in particolare di una che punta proprio sulle tracce di sangue. Tutti gli elementi portano ad una conclusione che per gli investigatori è incontrovertibile: non c’è stata alcuna violenza sessuale. Lo stesso tunisino si è difeso spiegando che l’australiana «era consenziente, non c’è stato abuso». Una tesi che sarebbe stata poi confermata anche dalla turista australiana. Solo momenti di passione estrema e disinibita in strada, al punto da provocare un finale imprevedibile di quella foga sessuale.
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