PALERMO. Si aggrava la posizione di Salvatore Savalli, l'operaio di 39 anni, in carcere con l'accusa di aver assassinato e dato alle fiamme, lo scorso 4 luglio nelle campagne di Trapani, la moglie, Maria Anastasi, madre di tre figli e incinta al nono mese. I Ris di Messina hanno riscontrato microtracce di sangue nei pantaloni che l'uomo indossava quel giorno, come pure sulle scarpe. «Il sangue apparterrebbe a quello della vittima», dice il procuratore capo, Marcello Viola. Savalli è accusato di omicidio premeditato con l'aggravante della crudeltà e di aver cagionato la morte del feto in prossimità del parto. Intanto, al momento, «rimane immutata», conferma il procuratore Viola, la posizione dell'amante, Giovanna Purpura, accusata in concorso degli stessi reati. Domani il Tribunale del Riesame dovrà valutare la richiesta di annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare presentata dai legali della donna.
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