MESSINA. Il sequestro di 15 milioni di euro operato oggi dai carabinieri ha riguardato nove società riconducibili agli arrestati Carmelo Giambò, Giovanni Bontempo e Giuseppe Triolo. Si tratta delle srl Nilo Costruzioni, Biebi, Operis costruzioni, Sicilcasa, Euromare, Edil Sicilia, Ng Costruzioni, della snc Tg Trasporti di Triolo Giuseppe & C. e delle imprese individuali Perdichizzi Giusy Lina e Giambò Carmelo.
Sull'operazione è intervenuto anche Giuseppe Scandurra della direzione nazionale delle associazione antiracket e antiusura: "Mi complimento con quanto fatto dalla Procura di Messina, dalla Dda e dai carabinieri che hanno messo a segno un'importante operazione antimafia confiscando anche beni per 15 mln di euro. L'aggressione ai beni e ai patrimoni della criminalità organizzata è la strategia vincente per sconfiggere i clan. Auspichiamo che come richiesto anche recentemente dal capo della Procura di Messina Guido Lo Forte quanto prima sia realizzata anche a Messina una sezione collegiale dedicata esclusivamente alle misure di prevenzione".
Soddisfatto anche il procuratore Lo Forte: "Con questa operazione - ha detto - sono più chiari i rapporti tra i clan palermitani e messinesi". Dello stesso parere Leonida Primicerio, della procura nazionale antimafia che ha sottolineato come "la preziosa sinergia tra reparti speciali e locali delle forze dell'ordine faccia conquistare grandi risultati".
Sull'operazione è intervenuto anche Giuseppe Scandurra della direzione nazionale delle associazione antiracket e antiusura: "Mi complimento con quanto fatto dalla Procura di Messina, dalla Dda e dai carabinieri che hanno messo a segno un'importante operazione antimafia confiscando anche beni per 15 mln di euro. L'aggressione ai beni e ai patrimoni della criminalità organizzata è la strategia vincente per sconfiggere i clan. Auspichiamo che come richiesto anche recentemente dal capo della Procura di Messina Guido Lo Forte quanto prima sia realizzata anche a Messina una sezione collegiale dedicata esclusivamente alle misure di prevenzione".
Soddisfatto anche il procuratore Lo Forte: "Con questa operazione - ha detto - sono più chiari i rapporti tra i clan palermitani e messinesi". Dello stesso parere Leonida Primicerio, della procura nazionale antimafia che ha sottolineato come "la preziosa sinergia tra reparti speciali e locali delle forze dell'ordine faccia conquistare grandi risultati".
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