NAPOLI - NAPOLI - Fitofarmaci contraffatti, fabbricati artigianalmente con sostanze altamente tossiche e venduti a grossisti compiacenti a una somma notevolmente inferiore rispetto ai prodotti legali. La centrale dello smistamento in Italia in provincia di Napoli. Il commercio è stato interrotto da un' operazione dei carabinieri del nucleo antifrodi del comando politiche agricole e alimentari, coadiuvati da quelli del gruppo di Torre Annunziata. Le indagini sono state avviate dal capitano Silvio De Luca, oggi in forze alla Dia, dopo che le forze di polizia di alcuni paesi europei
avevano segnalato la presenza di tracce di farmaci illegali su prodotti provenienti dall'Italia e venduti come biologici.
Ordinanze. Ventiquattro, in tutto, le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Paola Piccirillo: sette di custodia cautelare in carcere, undici agli arresti domiciliari e sei di obbligo di dimora. Sequestrati beni per 100mila euro tra cui quattro società.
Le ordinanze sono state eseguite nelle province di Napoli, Caserta, Foggia, Bari, Treviso, Brescia, Ragusa e Salerno. La tossicità delle sostanze utilizzate per produrre i fitofarmaci contraffatti è stata sottolineata nel corso di una conferenza stampa dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo.
Dalla Cina. Le dimensioni del traffico sono risultate impressionanti. Da Treviso, dalla Spagna, dalla Cina: i fitofarmaci illegali e le materie prime necessarie per produrre quelli contraffatti arrivavano in provincia di Napoli dalle località più disparate. E non si tratta di prodotti semplicemente contraffatti ma di veri e propri veleni, come, ad esempio, il Dormex. Bandito in Europa, prodotto in Cina, importato clandestinamente, finiva sugli ortaggi per indurme la maturazione. Con i rischi per la salute immaginabili.
Intercettazioni. I traffici della banda sgominata oggi sono documentati da centinaia di intercettazioni telefoniche dalle quali si comprende come tutti fossero perfettamente a conoscenza della tossicità delle sostanze comprate e rivendute, alcune delle quali erano anche scadute e dunque ancora più rischiose.
Emblematica una conversazione tra Luigi Borriello, ritenuto uno dei promotori dell'associazione a delinquere, e un suo cliente pugliese.
Tossico e scaduto. Borriello sta cercando di procurarsi del Dormex, un prodotto la cui vendita è vietata in Europa, che fino a poco prima veniva prodotto in Spagna; ormai, a causa della sua tossicità, neppure la Spagna lo produce più ed è necessario importarlo dalla Cina
«Chiama tu Vincenzo, vedi se tiene un poco di Dormex della Cina». L'uomo si stupisce perchè il Dormex è sempre stato acquistato in Spagna: «La Spagna non ne fa più - chiarisce Borriello -; che, mi andavo a comprare il Dormex da mano a Vincenzo?».
Piccole quantità di prodotto si trovano ancora: «Ne ho trovate quattro o cinque pedane in Spagna», precisa, e aggiunge: ci stanno pure due pedane scadute. E il cliente ha detto: scaduto e buono, lo voglio».
L'elenco. Questo l'elenco delle persone arrestate oggi dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta sui fitofarmaci contraffatti: Agostino, Luigi e Francesco Borriello, di Torre del Greco (Na); Carlo Panariello, di Torre del Greco; Michele Troiano De Cia, di Foggia; Domenico Simone, di Cerignola (Fg); Pasquale Gelsi, di Foggia; Maurizio Paletti, di Brescia; Vincenzo Raia, di Somma Vesuviana (Na); Giorgio Conte, di San Sebastiano al Vesuvio (Na); Pietro Comperchio, di Cerignola; Giovanni Battista Amoroso, di Vittoria (Rg); Mario Tuccillo, di San Gennaro Vesuviano (Na); Pasquale Binco, di Casal di Principe (Ce); Andrea Mauriello, di Ortanova (Fg); Gianandrea Cunial, di Treviso.
avevano segnalato la presenza di tracce di farmaci illegali su prodotti provenienti dall'Italia e venduti come biologici.
Ordinanze. Ventiquattro, in tutto, le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Paola Piccirillo: sette di custodia cautelare in carcere, undici agli arresti domiciliari e sei di obbligo di dimora. Sequestrati beni per 100mila euro tra cui quattro società.
Le ordinanze sono state eseguite nelle province di Napoli, Caserta, Foggia, Bari, Treviso, Brescia, Ragusa e Salerno. La tossicità delle sostanze utilizzate per produrre i fitofarmaci contraffatti è stata sottolineata nel corso di una conferenza stampa dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo.
Dalla Cina. Le dimensioni del traffico sono risultate impressionanti. Da Treviso, dalla Spagna, dalla Cina: i fitofarmaci illegali e le materie prime necessarie per produrre quelli contraffatti arrivavano in provincia di Napoli dalle località più disparate. E non si tratta di prodotti semplicemente contraffatti ma di veri e propri veleni, come, ad esempio, il Dormex. Bandito in Europa, prodotto in Cina, importato clandestinamente, finiva sugli ortaggi per indurme la maturazione. Con i rischi per la salute immaginabili.
Intercettazioni. I traffici della banda sgominata oggi sono documentati da centinaia di intercettazioni telefoniche dalle quali si comprende come tutti fossero perfettamente a conoscenza della tossicità delle sostanze comprate e rivendute, alcune delle quali erano anche scadute e dunque ancora più rischiose.
Emblematica una conversazione tra Luigi Borriello, ritenuto uno dei promotori dell'associazione a delinquere, e un suo cliente pugliese.
Tossico e scaduto. Borriello sta cercando di procurarsi del Dormex, un prodotto la cui vendita è vietata in Europa, che fino a poco prima veniva prodotto in Spagna; ormai, a causa della sua tossicità, neppure la Spagna lo produce più ed è necessario importarlo dalla Cina
«Chiama tu Vincenzo, vedi se tiene un poco di Dormex della Cina». L'uomo si stupisce perchè il Dormex è sempre stato acquistato in Spagna: «La Spagna non ne fa più - chiarisce Borriello -; che, mi andavo a comprare il Dormex da mano a Vincenzo?».
Piccole quantità di prodotto si trovano ancora: «Ne ho trovate quattro o cinque pedane in Spagna», precisa, e aggiunge: ci stanno pure due pedane scadute. E il cliente ha detto: scaduto e buono, lo voglio».
L'elenco. Questo l'elenco delle persone arrestate oggi dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta sui fitofarmaci contraffatti: Agostino, Luigi e Francesco Borriello, di Torre del Greco (Na); Carlo Panariello, di Torre del Greco; Michele Troiano De Cia, di Foggia; Domenico Simone, di Cerignola (Fg); Pasquale Gelsi, di Foggia; Maurizio Paletti, di Brescia; Vincenzo Raia, di Somma Vesuviana (Na); Giorgio Conte, di San Sebastiano al Vesuvio (Na); Pietro Comperchio, di Cerignola; Giovanni Battista Amoroso, di Vittoria (Rg); Mario Tuccillo, di San Gennaro Vesuviano (Na); Pasquale Binco, di Casal di Principe (Ce); Andrea Mauriello, di Ortanova (Fg); Gianandrea Cunial, di Treviso.
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