In manette finisce anche un primario
CASERTA - Dall'alba di questa mattina i carabinieri delle compagnie di Santa Maria Capua Vetere e Caserta e quelli del Reparto Operativo di Caserta hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 42 persone, di cui 36 agli arresti, in particolare medici, avvocati, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, alla falsità in atto pubblico e ad altri reati contro la pubblica amministrazione.
Le indagini hanno permesso di accertare l'esistenza di un'organizzazione dedita alla truffe alle compagnie assicurative attraverso falsi incidenti stradali mai avvenuti o avvenuti in maniera del tutto diversa da quanto prospettato. Sono in tutto 200 le persone indagate tra cui 21 medici, di cui 13 colpiti da provvedimento cautelare, 9 avvocati e due cancellieri dell' ufficio di un Giudice di Pace; trecento invece i sinistri oggetto dell' inchiesta.
Lo schema ricorrente prevedeva che i procacciatori, con il beneplacito di alcuni legali ed in accordo con il personale sanitario, appoggiandosi ad un noto centro radiologico di Casagiove, confezionassero i sinistri per poi richiedere il risarcimento alle compagnie.
A queste ultime, hanno accertato gli investigatori, non restava altro che risarcire il danno, giungere ad un accordo con i legali oppure rivolgersi ai Giudici di Pace.
C'è anche un noto medico casertano, Giuseppe Belfiore, 57 anni, primario del reparto dei Radiologia dell'ospedale civile di Caserta, nonché gestore di fatto del Centro radiologico Massa (è formalmente intestato alla moglie risultata estranea alle indagini) ubicato a Casagiove, tra i 36 arrestati - otto in carcere, 28 ai domiciliari - nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal pm Maurizio Giordano della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai carabinieri delle compagnie di Caserta e Santa Maura Capua Vetere e del Reparto Operativo che ha smantellato un'organizzazione dedita alla truffe alle assicurazioni tramite sinistri stradali mai avvenuti o avvenuti in maniera del tutto diversa da quanto prospettato.
I reati contestati sono l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, alla falsità in atto pubblico e ad altri reati contro la pubblica amministrazione. Per Belfiore, che risponde anche di truffa verso il servizio sanitario nazionale, il gip Antonio Baldassarre ha disposto i domiciliari. Tra gli indagati finiti in carcere i due cancellieri in servizio presso l'ufficio del giudice di pace di Aversa Salvatore Russo e Carmine Bernardo. «Questa inchiesta - ha commentato il capo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo, durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina - dimostra quanto scarsa sia in provincia di Caserta la percezione della legalità in certi settori; nelle intercettazioni si nota una sfrontatezza negli atteggiamenti, anche da parte di funzionari pubblici. Evidentemente per loro la pena non ha alcuna capacità dissuasiva. Un'inchiesta che testimonia quanto possa essere insidiosa e incisiva l'azione truffaldina che poi ha riflessi anche sui cittadini, visti i premi assicurativi che aumentano di frequente anche a causa di questi fenomeni».
Le indagini hanno permesso di accertare l'esistenza di un'organizzazione dedita alla truffe alle compagnie assicurative attraverso falsi incidenti stradali mai avvenuti o avvenuti in maniera del tutto diversa da quanto prospettato. Sono in tutto 200 le persone indagate tra cui 21 medici, di cui 13 colpiti da provvedimento cautelare, 9 avvocati e due cancellieri dell' ufficio di un Giudice di Pace; trecento invece i sinistri oggetto dell' inchiesta.
Lo schema ricorrente prevedeva che i procacciatori, con il beneplacito di alcuni legali ed in accordo con il personale sanitario, appoggiandosi ad un noto centro radiologico di Casagiove, confezionassero i sinistri per poi richiedere il risarcimento alle compagnie.
A queste ultime, hanno accertato gli investigatori, non restava altro che risarcire il danno, giungere ad un accordo con i legali oppure rivolgersi ai Giudici di Pace.
C'è anche un noto medico casertano, Giuseppe Belfiore, 57 anni, primario del reparto dei Radiologia dell'ospedale civile di Caserta, nonché gestore di fatto del Centro radiologico Massa (è formalmente intestato alla moglie risultata estranea alle indagini) ubicato a Casagiove, tra i 36 arrestati - otto in carcere, 28 ai domiciliari - nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal pm Maurizio Giordano della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai carabinieri delle compagnie di Caserta e Santa Maura Capua Vetere e del Reparto Operativo che ha smantellato un'organizzazione dedita alla truffe alle assicurazioni tramite sinistri stradali mai avvenuti o avvenuti in maniera del tutto diversa da quanto prospettato.
I reati contestati sono l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, alla falsità in atto pubblico e ad altri reati contro la pubblica amministrazione. Per Belfiore, che risponde anche di truffa verso il servizio sanitario nazionale, il gip Antonio Baldassarre ha disposto i domiciliari. Tra gli indagati finiti in carcere i due cancellieri in servizio presso l'ufficio del giudice di pace di Aversa Salvatore Russo e Carmine Bernardo. «Questa inchiesta - ha commentato il capo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo, durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina - dimostra quanto scarsa sia in provincia di Caserta la percezione della legalità in certi settori; nelle intercettazioni si nota una sfrontatezza negli atteggiamenti, anche da parte di funzionari pubblici. Evidentemente per loro la pena non ha alcuna capacità dissuasiva. Un'inchiesta che testimonia quanto possa essere insidiosa e incisiva l'azione truffaldina che poi ha riflessi anche sui cittadini, visti i premi assicurativi che aumentano di frequente anche a causa di questi fenomeni».
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