martedì 15 dicembre 2009

«Punire chi istiga alla violenza senza penalizzare chi fa un uso pacifico di internet»


«Punire chi istiga alla violenza senza penalizzare chi fa un uso pacifico di internet»

E' l'intenzione del ministro dell'Interno ascoltato oggi alla Camera dei deputati per un'informativa urgente sull’aggressione ai danni del Presidente del Consiglio avvenuta a Milano

Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha annunciato «un'iniziativa anche legislativa per procedere all'oscuramento di quei siti che pubblicano messaggi di vera e propria istigazione a delinquere». Il titolare del Viminale è stato ascoltato stamattina alla Camera dei deputati in un'informativa urgente sull’aggressione ai danni del Presidente del Consiglio avvenuta a Milano.

Saranno sottoposte al prossimo Consiglio dei ministri alcune misure compatibili con l'esigenza di punire chi istiga alla violenza senza penalizzare chi fa un uso pacifico di internet. Dopo l'aggressione, infatti, «su diversi social network - ha evidenziato il ministro - è ripreso il proliferare di gruppi che inneggiano alla violenza».

Sulle misure di sicurezza adottate a Milano, Maroni ha sottolineato che «Nessun rilievo può essere mosso ai responsabili dell'ordine pubblico milanese, i dispositivi attuati hanno anche consentito di sventare un tentativo di violenta contestazione al presidente del Consiglio proprio sotto il palco. La gravità dell'episodio - ha proseguito - mi ha indotto ad incontrare personalmente i responsabili delle forze dell'ordine, per verificare se il sistema di gestione dell'ordine pubblico durante la manifestazione fosse stato predisposto in modo adeguato, secondo le regole che vanno rispettate in casi del genere: dopo questo incontro mi sono convinto che ciò sia avvenuto».

Sul servizio televisivo di 'Striscia la notizia', andato in onda su Canale5, nel quale è stato reso noto che due persone avrebbero segnalato ad un agente di polizia le intenzioni dell'aggressore, il ministro dell'Interno ha spiegato: «Ho chiesto al capo della Polizia e al questore di Milano di prendere immediatamente contatto con le persone, che sono stati condotte in questura e hanno reso una deposizione, che si sono peraltro rifiutate di firmare, dalla quale risulta, contrariamente a quanto apparso in televisione, che le stesse avrebbero effettivamente contattato un agente segnalandogli semplicemente che c'era una 'persona matta' che disturbava i passanti, senza fare alcun riferimento alle frasi da questi pronunciate nei confronti dell'onorevole Berlusconi».

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