Questo blog di notorietà internazionale, per protesta contro uno “Stato Latitante” non verrà aggiornato.
domenica 13 dicembre 2009
Domiciliari al boss che uccise Graziella Campagna
Il fratello della vittima sulla tomba di Graziella
Domiciliari al boss che uccise Graziella Campagna Alfano in campo: si faccia subito luce
SAPONARA (MESSINA) - Il giorno prima dell'anniversario della morte di Graziella Campagna, la ragazza di 17 anni uccisa nel Messinese il 12 dicembre '85 perché trovò il pizzino di un latitante, uno degli assassini ha ottenuto gli arresti domicialiari. Gerlando Alberti Junior si trova nella sua abitazione di Falcone, centro tirrenico della provincia di Messina. Ha beneficiato del provvedimento, secondo quanto reso noto dal suo legale Antonio Scordo, avendo giuridicamente scontato un lunghissimo periodo di detenzione per l'omicidio.
"Quello che è successo è una cosa sconvolgente e vergognosa, che offende la dignità di mia sorella, della nostra famiglia e di tutti gli italiani - ha dichiarato Pasquale Campagna, fratello di Graziella -. Se la pena è certa non si capisce come mai dopo tanti processi e tanto tempo è stata presa questa decisione. Ma allora dove sta la giustizia? Chi pensa a quella ragazza? Che giustizia è quella che manda a casa un assassino?".
La condanna all'ergastolo - ha spiegato il legale di Alberti - è diventata definitiva nel 2008 con la pronuncia della Cassazione. Subito dopo è stato emesso l'ordine di esecuzione della pena e l'uomo (che era stato scarcerato dopo il processo di primo grado perché la sentenza non era stata depositata nei termini stabiliti) è stato incarcerato.
Il legale di Alberti ha quindi proposto incidente di esecuzione davanti alla Procura generale di Messina, chiedendo ed ottenendo, in base al principio del "cumulo giuridico", che l'inizio dell'esecuzione della pena fosse fissato al marzo 1987, quando Alberti jr. era stato arrestato per altri reati.
Giuridicamente, dunque, Alberti jr ha scontato per l'omicidio di Graziella Campagna oltre 22 anni di reclusione. Tenuto conto anche degli sconti (45 giorni per ogni anno di detenzione) previsti dall'ordinamento penitenziario, l'omicida ha potuto beneficiare della detenzione domiciliare. "È probabile, tuttavia - ha rilevato il legale di Alberti jr. - che sulla decisione del giudice della sorveglianza abbiano avuto rilievo anche l'età dell'imputato (che è ultrasettantenne) e le sue precarie condizioni di salute".
IL MINISTRO ALFANO DISPONE UNA VERIFICA. Sulla vicenda il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha subito disposto una verifica per accertare la regolarità della decisione. "Sono indignato - afferma Pasquale Campagna - e mi auguro che l'ispezione disposta dal ministro della Giustizia sia vera, fatta con criterio e dia risposte agli italiani e affinché chi ha ucciso mia sorella se ne rivada in galera".
Gerlando Alberti junior era tornato in carcere a mezzanotte del 18 marzo 2008, un'ora dopo la sentenza della Corte d'Assise d'Appello che aveva confermato il carcere a vita per lui e per il suo complice Giovanni Sutera.
La ragazza, che aveva 17 anni e faceva la stiratrice, venne rapita e uccisa perché Alberti, allora latitante, sospettava che avesse visto un'agendina con numeri di telefono compromettenti, dimenticata nella tasca di un capo portato nella lavanderia dove lavorava la giovane.
Graziella Campagna verrà ricordata a Saponara, nel giorno dell'anniversario dell'uccisione, con una serie di iniziative. "Questa decisione è il modo più scandaloso con cui la magistratura commemora l'anniversario dell'uccisione di Graziella Campagna che avverrà domani", dice Fabio Repici, legale della famiglia Campagna. "Gerlando Alberti Junior - continua Repici - ottiene i benefici in cambio del silenzio perpetrato fino ad oggi e con il quale ha evitato di inguaiare magistrati, alti ufficiali dell'Arma e mafiosi vari che, prima e dopo l'omicidio di Graziella Campagna, gli hanno garantito la protezione".
Un altro fratello di Graziella, Piero Campagna, definisce la scarcerazione di Alberti junior "un boccone amaro, ma bisogna superare anche questo. Il carnefice è condannato al carcere a vita e come regalo dallo Stato ci aspettavamo un mazzo di fiori: invece sono arrivati gli arresti domiciliari. E' una delusione e spero che lo Stato faccia il suo dovere e lo rinchiuda in carcere, come è giusto che sia, per rendere giustizia a Graziella e dare un segnale ai cittadini".
BEPPE FIORELLO ALLA COMMEMORAZIONE. Alla commemorazione di Saponara c'è anche Beppe Fiorello, che ha vestito i panni di uno dei fratelli di Graziella nel film tv "Una vita rubata", in onda nel marzo del 2008 dopo una serie di rinvii: doveva essere trasmesso a novembre del 2007 e poi nel febbraio successivo, ma in contemporanea si stava celebrando il processo per l'omicidio.
"La vicenda preferisco non commentarla, sono a Saponara per ricordare Graziella in maniera positiva. Non voglio mischiare la giornata di oggi, che è di ricordo e di memoria, con una decisione azzardata".
IL TRIBUNALE: "DOMICILIARI PER GRAVI MOTIVI DI SALUTE". La decisione del tribunale di sorveglianza di Bologna di concedere gli arresti domiciliari a Gerlando Alberti Junior, uno dei due assassini di Graziella Campagna, è stata presa dal tribunale collegiale, formato da quattro giudici, con il parere favorevole del procuratore generale.
In particolare, ha chiarito il presidente del tribunale, Francesco Maisto, il provvedimento "nasce solo da una richiesta specifica e ufficiale fatta dal carcere di Parma per le gravi condizioni di salute del detenuto. E dopo non c'è stato nessuno ricorso in Cassazione".
Maisto ha sostenuto al proposito che "se la gente muore in carcere, poi si dice che il giudice sbaglia....". Nessun comento dal magistrato a proposito della verifica disposta dal Guardasigilli Alfano per accertare la regolarità della decisione. "Non mi stupisce - si è limitato a dire il giudice - è nei poteri del Ministro".
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Sono il fratello di GRAZIELLA CAMPAGNA, ragazza di appena 17 anni uccisa dalla mafia nel 1985 e uccisa più volte nel corso degli anni dal potere politico mafioso che ha permesso di fare leggi che favoriscono la mafia.
RispondiEliminaOggi 11 Dicembre 2009 ho appreso la notizia che Alberti Gerlando uno dei carnefici di mia sorella,condannato al carcere a vita(FINE PENA MAI E SINO AD OGGI HA SCONTATO SOLO CIRCA UN ANNO PER L'OMICIDIO DI GRAZIELLA ), ha avuto il beneficio da parte del tribunale di Sorveglianza al regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione in provincia di Messina ed esattamente nel comune di Falcone ove a suo tempo dimorava come latitante.
Questo avviene esattamente alla vigilia dell'anniversario dell'uccisione di GRAZIELLA (regalo da parte dello Stato).
Come cittadino Italiano non mi riconosco in questo stato, mi sento istigato a non
osservare e rispettare le leggi, perseguitato dalla giustizia a non credere in essa; viene offesa la Costituzione Italiana che è la legge fondamentale di quel poco di Stato che nè rimasto,si è arrivati al punto di capire che l'uomo è inferiore agli animali.
Di quanto sta accadendo in questi ultimi anni solo chi è amante e assetato di giustizia può fare qualcosa affinchè questo Stato ritorni alla normalità nel bene dei nostri figli che sono il fuuro di questo Mondo.
Non dimentichiamo che abbiamo il sacro dovere, che come i nostri avi hanno consegnato la terra pulita e ordinata, così la dobbiamo trasmettere ai nostri
figli.
Di quanto sopra detto, in onore di tutte le vittime di mafia e del terrorismo.
Piero Campagna
salve piero mi e dispiaciuto moltissimo per tua sorella era una giovane ragazza ancora mi e dispiaciuto moltissimo io o visto il film delinguenti perche non fanno giustizzi all delinguennti e condanarli nella sedia elettrica
Eliminasono senza parole
Caro Piero,
RispondiEliminaScusami per il ritardo, ho seguito con attenzione il caso di tua sorella, rimango sconcertato dalla decisione che offende la dignità di tua sorella e di tutte le vittime della mafia.
Purtroppo la magistratura italiana è come una condotta idrica, fa acqua da tutte le parti!
Due cose ci accomunano caro Piero avere subìto un grave torto da parte della mafia, ed essere vittime della giustizia italiana, e malgrado tutto dobbiamo batterci contro un’enormità di ostacoli che sono un ulteriore umiliazione per chi ha creduto e continua a credere nella GIUSTIZIA.
Con stima,
Angelo Vaccaro Notte
LA VERGOGNA PIU' GRANDE, E' CHE QUESTO GOVERNO BERLUSCONI, E' PIENO DI COLLUSI CON LA MAFIA. ED E' PER QUESTO MOTIVO, CHE TUTTE LE VITTIME DELLA MAFIA, NON AVRANNO MAI UNA GIUSTIZIA, SE QUELLI CHE DOVREBBERO RAPPRESENTARE LA GIUSTIZIA ITALIANA, SONO COLLUSI CON LA MAFIA. IO, A QUESTI VERMI DELLA SOCIETA', POSSO SOLO AUGURARE UN TUMORE, CON UNA LUNGA AGONIA SENZA FINE. FRANCO NASELLI.
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