sabato 5 dicembre 2009

Mafia,Nicchi-Fidanzati i due boss super-ricercati in manette a Palermo e Milano


Mafia,Nicchi-Fidanzati i due boss super-ricercati in manette a Palermo e Milano

La mafia oggi ha subìto un duro colpo con gli arresti di due super-ricercati, avvenuti a Palermo e Milano. Continua a leggere questa notizia



Giovanni Nicchi, 28 anni, considerato il numero due di Cosa Nostra a Palermo dopo il recente arresto di Domenico Raccuglia, è stato catturato nel capoluogo siciliano dalla sezione Catturandi della Squadra mobile della questura.

Lo hanno riferito le forze dell'ordine, che ritengono Nicchi, nell'elenco dei primi trenta ricercati in Italia, al vertice dell'organizzazione a fianco di Matteo Messina Denaro, il numero uno dei ricercati.

Nicchi, dicono gli inquirenti, faceva parte dei favoreggiatori del superboss Bernardo Provenzano, del quale avrebbe curato i rapporti con Cosa Nostra americana.



A Milano invece è finito in manette Gaetano Fidanzati, 74 anni, figura storica della criminalità siciliana, anche lui nell'elenco dei primi trenta ricercati.

"Posso dire che abbiamo messo a segno due colpi rilevanti che danno alla mafia molta preoccupazione. Abbiamo assicurato alla giustizia il numero due Nicchi e il numero tre Fidanzati", ha detto ai giornalisti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

"Queste operazioni erano state preparate da tempo", ha aggiunto Berlusconi, che si è poi complimentato con le Squadre mobili di Palermo e Milano.

MARONI: "CATTURA LATITANTI NON E' MAI AD OROLOGERIA"

"Siamo sulle tracce di questi pericolosi criminali da tanto tempo. Sappiamo che si muovono con disinvoltura nelle città. Il Nicchi è stato arrestato a poche centinaia di metri dal tribunale di Palermo, in pieno centro", ha detto ai microfoni di SkyTg24 il ministro dell'Interno Roberto Maroni.

"Il risultato di oggi deve riempire di gioia tutti i cittadini onesti e credo faccia giustizia di tante farneticazioni (sui rapporti tra governo e mafia) sentite in questi giorni", ha aggiunto Maroni, che ha voluto precisare che "le catture dei latitanti non sono mai a orologeria".

"Pure farneticazioni di chi vuol colpire un governo che sta facendo contro la mafia quel che nessuno ha fatto negli ultimi decenni", ha detto ancora il ministro facendo riferimento alla deposizione di ieri del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, che in tribunale a Torino ha ribadito accuse di presunti contatti di Silvio Berlusconi e del senatore PdL Marcello Dell'Utri con la mafia negli anni Novanta.

"La reazione rabbiosa della mafia contro chi la sta colpendo duramente al cuore è evidente", ha detto ancora Maroni, precisando che "siamo a 17 latitanti catturati fra i 30 più pericolosi in pochi mesi".

Il ministro ha spiegato che Nicchi era considerato numero due di Cosa Nostra: "Pericoloso, giovane, ambizioso, un killer, spietato. Più sono in centro e più sono potenti e difficili da catturare. Rimane solo il numero uno Matteo Messina Denaro. Sono convinto che molto presto prenderemo anche lui".

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