lunedì 14 dicembre 2009

Camorra, sequestrato il tesoro di Zagaria



Camorra, sequestrato il tesoro di Zagaria
Le mani dei Casalesi sulla Versilia


NAPOLI (14 dicembre) - Dalle prime ore di oggi agenti del Centro operativo di Napoli della Direzione investigativa Antimafia hanno eseguito decreti di sequestro patrimoniale emessi, su proposta del direttore della Dia, il generale Girone, dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a carico di cinque persone ritenute affiliati o prestanome, riconducibili alla famiglia di Michele Zagaria, capo dell'omonimo clan aderente all'organizzazione camorristica detta dei Casalesi e latitante dal 1995.

Si tratta di un totale di beni per un totale di 20 milioni di euro: colpiti gli interessi economici del clan camorristico che fa capo alla famiglia Zagaria che, sottolinea la Dia, con la complicità dell'imprenditore parmense Aldo Bazzini, aveva investito cospicui capitali provenienti da traffici illeciti.

L'operazione della Dia ha consentito di svelare la costituzione di una fitta rete di ditte e società costituite ad hoc, operanti nel settore delle costruzioni edili e dell'intermediazione immobiliare sia sul casertano che a Massa Carrara, Roma e Cremona. Tra i beni sottoposti a sequestro vi sono immobili di lusso localizzati in alcune zone di maggior pregio turistico come la riviera della Versilia o la campagna cremonese dove era stata ristrutturata una vecchia scuola trasformandola in due lussuose abitazioni finemente arredate.

Aldo Bazzini è il primo imprenditore del Nord Italia condannato per associazione camorristica con sentenza depositata il 9 giugno 2008. Secondo la Dia di Napoli, Bazzini, «attraverso il proprio rilevante patrimonio (geneticamente connotato dal requisito della illigalità, in quanto frutto del reinvestimento di cospicue risorse, di sicura provenienza illecita, del clan Zagaria e pertanto nella piena disponibilità di Pasquale Zagaria), è senza dubbio il principale artefice del reinvestimento dei proventi dell'attività criminale del clan Zagaria» aderente ai Casalesi.

Bazzini è il consuocero di Pasquale Zagaria, detto «Bin Laden», fratello di Michele «Capastorta» Zagaria, capo militare dei Casalesi, uno dei latitanti più pericolosi d'Italia.

Dalle indagini è emerso che sfruttando i suoi rapporti con faccendieri e intermediari, dal 1994 Bazzini ha favorito la penetrazione della camorra nei maggiori appalti pubblici del Paese tra cui alta velocità Napoli-Roma, aeroporti e metropolitane.

Nel 2002, Bazzini e Pasquale Zagaria hanno anche costituito una società di cui Zagaria era socio occulto. Tra i beni sequestrati questa mattina e intestati ad Aldo Bazzini, ai figli Paolo e Andrea e alla figlia di secondo letto Francesca Linetti, ci sono le società con sede a Parma Nuova Italcostruzioni Nord, Ducato Immobiliare, la ditta individuazione Bazzini Aldo, la Maisonnette Immobiliare e i residence Magawly e Lisoni.

Sempre a Parma sono stati sequestrati anche sei appartamenti e una villa su due piani di circa 250 metri quadri con un garage da otto posti auto.

Nessun commento:

Posta un commento