sabato 5 dicembre 2009

Mafia, l'arresto a Palermo del latitante Nicchi

Mafia, l'arresto
a Palermo del latitante Nicchi


Berlusconi: "L'arresto dei boss
è la risposta a chi mi calunnia"


Il premier: «Due colpi straordinari»
TORINO










La notizia degli arresti dei boss Gianni Nicchi e Gaetano Fidanzati, numero due e numero tre di Cosa Nostra, è arrivata mentre Silvio Berlusconi, accompagnato dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino, stava camminando lungo i binari per salire sul treno Frecciarossa per l’inaugurazione della linea ad alta velocità Torino-Milano.

Dalla città che ieri ha visto protagonista Gaspare Spatuzza "U tignusu", il presidente del Consiglio ha così preso lo spunto per replicare alle accuse del pentito di essere in qualche modo collegato alle stragi mafiose. «Con le due operazioni brillantissime condotte dalle forze dell’ordine a Palermo e Milano - ha detto - abbiamo preso 17 su 30 dei più pericolosi latitanti. È la migliore risposta a tutte le calunnie rivolte al governo da irresponsabili che, con il loro agire, non fanno altro che gettare fango». Spatuzza nell’interrogatorio di ieri a Torino aveva evocato il premier sostenendo che il boss Graviano gli aveva fatto i nomi di Berlusconi e di Marcello dell’Utri.

Oggi, appresa la notizia degli arresti, il presidente del consiglio, che aveva inizialmente deciso di non commentare la vicenda ma di lasciare qualsiasi considerazione al «buon senso degli italiani», ha cambiato idea portando ad esempio l’azione del suo Esecutivo contro la mafia e la criminalità organizzata in generale: «Questo governo - ha affermato - è quello che ha fatto più di tutti contro la criminalità organizzata negli ultimi 20 anni. Non solo, abbiamo sequestrato quasi 6 miliardi tra beni e contanti, e abbiamo arrestato moltissimi pericolosi latitanti». Due operazioni di polizia «preparate da tempo», ha spiegato il Cavaliere convinto che con i due arresti sono stati messi a segno colpi rilevanti che «daranno alla mafia molta preoccupazione». Le accuse del pentito Spatuzza non le ha volute commentare direttamente, ha preferito parlare di «calunnie» e ha definito «irresponsabili» coloro che attraverso questa vicenda «non fanno altro che gettare fango». Fiducia, invece, nei confronti del resto del Paese.

«Credo - ha spiegato Berlusconi parlando degli arresti - sia una notizia che farà piacere a tutti gli italiani di buon senso, dei quali e della loro capacità di giudizio non ho mai dubitato. È una bella situazione, una bella operazione». Berlusconi non solo ha commentato l’operazione prima di salire sul treno per il viaggio inaugurale della linea Torino-Milano alta velocità, ma alla Stazione Centrale di Milano ha voluto dare l’annuncio ufficiale alla platea di politici e manager: «La polizia ha assicurato alle italiche carceri il numero due e il numero tre di Cosa Nostra. Sono lieto di annunciare queste due operazioni delle forze dell’ordine». «Devo complimentarmi con gli uomini della nostra polizia ed i loro dirigenti che, in sintonia con noi- ha concluso - stanno realizzando un’attività di contrasto contro le organizzazioni criminali che non ha mai avuto uguali negli anni di tutti i governi che ci hanno preceduto».

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