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mercoledì 16 dicembre 2009
Catania, si pente il boss dei Laudani
CATANIA - Il boss ergastolano Giuseppe Maria Di Giacomo, 44 anni, capo del clan dei Laudani, sta collaborando con la giustizia. Tra le accuse che gli sono state contestate gli omicidi dell'agente di polizia penitenziaria Luigi Bodenza, ucciso il 26 marzo del 1994, e quello dell'avvocato Serafino Fama, ex legale del capomafia Giuseppe Pulvirenti , assassinato vicino al suo studio legale la sera del 9 novembre del 1995.
Secondo quanto si è appreso, Di Giacomo sta rendendo dichiarazioni su una serie di omicidi, compreso quello dell'imprenditore edile Carmelo Rizzo, di San Giovanni La Punta. Per quest'ultimo delitto è stato assolto.
Il boss avrebbe parlato anche dell'imprenditore Sebastiano Scuto, il re dei supermercati nella Sicilia orientale, sotto inchiesta da parte della Procura generale di Catania. Le dichiarazioni sarebbero a parziale discolpa di Scuto, tanto che la deposizione in aula del neo collaborante è stata chiesta dalla difesa dell'imprenditore. La notizia del pentimento di Di Giacomo è stata confermata in ambienti giudiziari.
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