sabato 7 febbraio 2009

ARRESTO DEL BOSS Giuseppe Coluccio - Patrizio Bosti

ARRESTO DEL BOSS Giuseppe Coluccio - Patrizio Bosti


















Camorra, carabinieri arrestano

boss fuggito in Spagna Patrizio Bosti



10.08.2008







NAPOLI (Reuters) - E' stato catturato oggi in Spagna dai carabinieri del comando provinciale di Napoli un boss latitante della camorra inserito nell'elenco dei 30 ricercati più pericolosi d'Italia stilato da ministero dell'Interno.



Lo riferiscono i militari in una nota, precisando che si tratta di Patrizio Bosti, 49 anni, napoletano, elemento di spicco del clan camorristico Contini, che fa parte del cartello di clan denominato 'Alleanza di Secondigliano', operante prevalentemente nella zona nord di Napoli.

Secondo i carabinieri, Bosti, che è stato a capo del cartello, è stato già condannato in via definitiva a 23 anni per duplice omicidio ed era latitante dal 2003.







08.08.2008
Finisce con l'arresto la latitanza del boss Giuseppe Coluccio. Le congratulazioni del ministro Maroni al comandante generale dei Carabinieri Siazzu
Era uno dei trenta latitanti più pericolosi. Mantovano: 'il potenziale criminale della 'ndrangheta subisce un ulteriore importante colpo'





E' finita oggi con l'arresto la latitanza di Giuseppe Coluccio, uomo di spicco della ‘ndrangheta calabrese, coinvolto nel traffico di cocaina tra Italia e Sud America, con stretti rapporti con Cosa Nostra. I Carabinieri del Ros lo hanno catturato a Toronto, in Canada, da dove continuava a gestire il narcotraffico, dopo mesi di indagini in collaborazione con le autorità di Polizia canadese.

Il lavoro dei Carabinieri è stato apprezzato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha voluto congratularsi ufficialmente con il comandante generale dell'Arma Francesco Siazzu, e dal sottosegretario all'Interno con delega alla sicurezza Alfredo Mantovano. In un messaggio inviato al comandante dei Ros Giampaolo Ganzer, il sottosegretario ha sottolineato come con l'arresto di Coluccio, che segue di un giorno quello di Paolo Nirta della cosca di San Luca, «il potenziale criminale della ‘ndrangheta subisce un ulteriore importante colpo».

L'uomo era ritenuto, infatti, uno dei trenta latitanti italiani più pericolosi, ed era ricercato dal 2005, quando aveva lasciato l'Italia per sfuggire al mandato di cattura spiccato nell'ambito dell'operazione 'Nostromo' che portò all'arresto di trenta persone per traffico di droga ed estorsione.







ANNIVERSARIO CHINNICI: PALERMO, SCHIFANI E ALFANO A COMMEMORAZIONE



Il presidente del Senato, Renato Schifani, è arrivato ieri in città per partecipare alle cerimonie in ricordo delle due stragi mafiose in cui persero la vita il vice questore Ninni Cassarà insieme con l'agente Roberto Antiochia assassinati in via Croce Rossa e il procuratore Gaetano Costa, ucciso il 6 agosto del 1980, in via Cavour.
Le celebrazioni hanno preso il via alle 10 con una messa presso la chiesa di San Giovanni Napoletani, organizzata dalla Fondazione Costa. Poi Schifani ha raggiunto via Croce Rossa per deporre la prima corona di fiori e salutare i familiari. Dopo poco le autorità hanno raggiunto via Cavour. Qui, Schifani ha deposto la seconda corona di fiori. Alle cerimonie hanno partecipato il senatore Carlo Vizzini, il sindaco Diego Cammarata, il questore Renato Caruso, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo e Vincenzo Agostino, padre di Antonio, il poliziotto ucciso 19 anni fa e sul cui assassinio è stato posto il segreto di Stato. Al signor Agostino che gli si è avvicinato per un saluto, il presidente Schifani ha precisato che «il 41 bis non si tocca». Schifani si è anche rivolto agli uomini politici chiedendo «scelte coraggiose nella designazione degli eletti. I Presidenti delle province, i sindaci, gli eletti dal popolo abbiano il diritto-dovere di dire no a eventuali designazioni dei partiti che essi stessi non dovessero condividere». A sottolineare il «giusto» monito di Schifani anche il presidente dell'Ars, Francesco Cascio secondo cui «bisognerà tenere presente queste affermazioni poiché si stanno per varare le giunte provinciali e si parla di rimpasto al Comune di Palermo». A rappresentare il centrosinistra solo il deputato regionale Gaspare Vitrano. E con i vertici del centrosinistra ha polemizzato il figlio di Costa, Michele sottolineando come il padre fosse iscritto al Pci. «Non ho visto – ha detto Costa – dirigenti dell'ex Pci, non ho visto Fassino che è dappertutto». «Cerimonie come questa – ha detto il sindaco – ci aiutano a ricordare grandi uomini». E mentre il governatore Lombardo ha precisato come «Palermo è «la capitale del coraggio» il presidente della Provincia, Giovanni Avanti ha ricordato «questi uomini di straordinaria integrità morale». Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha sottolineato «il grande esempio di lealtà e coraggio di questi servitori dello Stato».

Giusy Ciavirella




07.08.2008
Arrestato il latitante Paolo Nirta, considerato il reggente della cosca di San Luca
L'operazione dei Carabinieri, ha osservato Mantovano, «contribuisce a disarticolare una delle cosche più pericolose della ‘ndrangheta calabrese»



È stato bloccato questa mattina, mentre tentava la fuga gettandosi da un balcone, il latitante Paolo Nirta, ritenuto il reggente dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di San Luca e ricercato nell’ambito delle indagini sulla strage di Duisburg, la città tedesca dove a Ferragosto dello scorso anno furono uccise sei persone.

Nirta, 31 anni, è stato bloccato dai Carabinieri di Locri in un'abitazione di San Luca. È accusato di associazione mafiosa.







Il sottosegretario all’Interno Mantovano ha espresso «stima e gratitudine al Comandante dell’Arma dei Carabinieri, Gen. Gianfranco Siazzu, per aver portato a termine un importante arresto che contribuisce a disarticolare una delle cosche più pericolose della ‘ndrangheta calabrese».





31.07.2008
Operazione antimafia 'Addiopizzo 4'. In manette dieci affiliati al mandamento dei Lo Piccolo
Mantovano: «Esprimo stima e gratitudine al Questore di Palermo e all'Autorità giudiziaria per l'esito dell'operazione»



«Mai come in questo momento la criminalità mafiosa è in difficoltà, vittima dell’accerchiamento dello Stato», così ha commentato il sottosegratario all'Interno Alfredo Mantovano l'arresto di dieci esponenti del mandamento capeggiato da Salvatore e Sandro Lo Piccolo, avvenuto la notte scorsa a Palermo nell'ambito dell'operazione antiracket 'Addiopizzo 4'.

Il blitz, effettuato dalla sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile, è il frutto di un'indagine partita dalla denuncia di alcuni commercianti ed imprenditori vittime del racket, che è stata alla base di precedenti operazioni 'Addiopizzo' portate a termine nei mesi di gennaio, marzo e giugno scorsi.

Il sottosegretario Mantovano, che ha espresso stima e gratitudine alla Polizia e all'Autorità giudiziaria per il successo dell'operazione, ha voluto sottolineare come il fatto che l'operazione porti il nome dell'omonima associazione contro il racket nata in Sicilia dimostri «l'accresciuta collaborazione dei siciliani e la decisa volontà di riscatto del loro territorio».







Vittime del terrorismo e della criminalità organizzata
31.07.2008
Vittime del Dovere: in firma i primi provvedimenti di risarcimento
Saranno presto corrisposti i benefici economici che riguardano gli eventi accaduti nel decennio 1961-1971, seguiranno quelli degli anni 1972 e 1973



I benefici previsti per le vittime del terrorismo sono stati recentemente estesi alle vittime della criminalità organizzata e del dovere, ai sindaci vittime di atti criminali nell'espletamento dei compiti istituzionali e ai familiari superstiti, grazie alla Legge 29 novembre 2007, n. 222, art. 34 e alla Legge 24 dicembre 2007, n. 244, art. 2, commi 78, 79, 105, 106.

Oggi, dopo tanto tempo, alcune tra le vittime e le famiglie di quanti hanno pagato un prezzo altissimo per il bene della comunità, potranno finalmente essere risarcite. Sono infatti alla firma del Capo della Polizia i provvedimenti che riguardano gli eventi accaduti nel decennio 1961-1971 e si stanno predisponendo quelli relativi agli anni 1972 e 1973.

L’ufficio Programmazione interventi assistenziali della direzione centrale per gli Affari generali della Polizia di Stato, informa che, per la corresponsione dei benefici economici, saranno necessarie le seguenti fasi preliminari al pagamento:

Controllo importi, imputazione capitolo, controllo dati anagrafici, controllo equitalia
Inserimento dati nel sistema di contabilità denominato SI.CO.GE
Firma e stampa degli ordinativi di pagamento
Invio all'ufficio centrale del bilancio degli ordinativi di pagamento (OP)
Il pagamento viene effettuato dall'ufficio centrale del bilancio, restituendo copia registrata.
Tenendo conto dei tempi di lavorazione e della mole di provvedimenti da informatizzare, l’ufficio preposto informa che ci vorranno circa quaranta giorni per concludere tutta la procedura.

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