Operazione dei carabinieri a Paternò. Le indagini avviate dopo il racconto della vittima, impegnata nel campo dell’edilizia, e più volte minacciato. Nel mirino presunti affiliati del clan Santapaola-Ercolano
CATANIA. Sette persone accusate di estorsione aggravata dall'aver favorito la mafia sono state fermate dai carabinieri a Paternò, su disposizione della Dda della Procura di Catania. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia di un imprenditore edile, vittima del racket dal 2002, che è stato minacciato e aggredito. I fermi sono stati eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Catania nel capoluogo etneo e a Paternò. Il provvedimento, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Catania, ipotizza il reato di estorsione continuata, commessa ai danni di un imprenditore edile, aggravata dall'aver agito in nome del clan mafioso Santapaola-Ercolano.
L'attività d'indagine è stata avviata solo pochi giorni fa, quando alcuni degli indagati hanno fisicamente aggredito l'imprenditore, risultato vittima dal 2002 di richieste di pizzo da parte della cosca. I primi accertamenti, che hanno condotto all'emissione del provvedimento restrittivo, hanno consentito di delineare le modalità secondo cui due distinti gruppi criminali, entrambi riconducibili alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, hanno costretto nel tempo la vittima a pagare tangenti in forme diverse, compresi "regali per festività natalizie e pasquali".
L'attività d'indagine è stata avviata solo pochi giorni fa, quando alcuni degli indagati hanno fisicamente aggredito l'imprenditore, risultato vittima dal 2002 di richieste di pizzo da parte della cosca. I primi accertamenti, che hanno condotto all'emissione del provvedimento restrittivo, hanno consentito di delineare le modalità secondo cui due distinti gruppi criminali, entrambi riconducibili alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, hanno costretto nel tempo la vittima a pagare tangenti in forme diverse, compresi "regali per festività natalizie e pasquali".
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