Le parole del pentito sui segreti dell'omicidio
Carmine Venturino, 22 anni, ex compagno di Denise la figlia di Lea Garofalo condannato all'ergastolo con l'accusa di omicidio per aver contribuito ad uccidere la donna da circa un anno collabora con la giustizia e nelle sue dichiarazioni ha raccontato i segreti dell'omicidio di Lea svelando aspetti finora non conosciuti
di ANTONIO ANASTASI
PETILIA POLICASTRO - Strangolata con una corda di quelle che servono per chiudere le tende. Così è stata uccisa Lea Garofalo e l'arma del delitto è stata rinvenuta grazie alle rivelazioni del pentito, Carmine Venturino, il 22enne ex fidanzato di Denise, la figlia della testimone di giustizia uccisa, bruciata e sepolta in un campo vicino Monza. Il 3 ottobre scorso Venturino, che un anno fa, insieme ad altre 5 persone tra cui Carlo Cosco, ex convivente di Lea e padre di Denise, fu condannato all'ergastolo per l'omicidio, già collaborava con la giustizia. Ecco cosa disse agli inquirenti milanesi, come emerge dagli atti depositati dalla Procura generale del capoluogo lombardo in vista del processo d'Appello che inizierà il prossimo 9 aprile. «Abbiamo spostato il corpo da sotto il divano e l'abbiamo girato. Il viso di Lea aveva dei grossi lividi e c'era sangue intorno alla bocca, al naso e intorno al collo. Ricordo che aveva la parte intorno al collo e alla bocca schiacciata, come se avesse preso dei grossi colpi. Era stata strangolata, infatti intorno al collo aveva ancora una corda di colore verde che io riconobbi perché era a casa mia, in via Fioravanti, e serviva per chiudere le tende». I carabinieri fecero un sopralluogo e trovarono la corda nell'appartamento di via Fioravanti, una parte della quale sarebbe stata tagliata e utilizzata per strangolare la donna. In effetti, il meccanismo di chiusura della tenda era proprio un cordino verde che, a differenza di quello di una tenda gemella collocata in un'altra stanza, sembrava essere stato tagliato e riannodato.Lea Garofalo fu uccisa a Milano, dunque. Era il 24 novembre 2009.
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