Per il delitto Priolo che aprì una faida familiare
Nel 2011 uccise il cugino che aveva organizzato una spedizione punitiva contro di lui a causa di una lite. Da allora si scatenò uno scambio di colpi che portò a due omicidi e un ferimento. Ora la polizia lo ha scovato in un vano segreto ricavato nel sottoscala della sua abitazione
GIOIA TAURO - La caccia è finita, Vincenzo Perri è finito nella rete. E' ritenuto l'autore dell'omicidio di suo cugino Enzo Priolo, avvenuto l'8 luglio del 2011, davanti ad un bar sulla Statale 111 a Gioia Tauro. Un delitto legato a un incrocio di spedizioni punitive. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il delitto scaturisce da una rissa. Priolo, insieme ad altre 4 persone, avevano gestito un regolamento di conti nei confronti di Vincenzo Perri che avrebbe reagito poco dopo sparando con un fucile contro Priolo, uccidendolo. Da quel momento Perri si è reso irreperibile ed era ricercato con l’accusa di omicidio. Pare che dietro al dissidio iniziale ci fosse uno scontro legato a problemi familiari tra Perri ed Enzo Priolo.
VENDETTA SU VENDETTA - La scia di sangue legata a quell'omicidio ha avuto anche un'appendice con l'omicidio di Pepè Priolo, zio di Enzo. Secondo quanto si apprende dalle carte dell’operazione “La svolta” avrebbe cercato di rintracciare Enzo Perri per vendicare l’uccisione del nipote. Ma è stato ucciso il 26 febbraio 2012. La morte di Priolo è avvenuta per mano di almeno due killer che hanno agito con spietatezza ed efferatezza centralissima piazza Trieste. Pino Priolo, tra l'altro, aveva stretti legami di parentela con i Piromalli, essendo coniugato con Soccorsa Copelli, figlia di Concetta Piromalli, sorella dei più noti Pino, Gioacchino e Nino Piromalli. Un nipote acquisito che da anni, secondo gli inquirenti, era inserito a pieno titolo nella famiglia tanto che venne coinvolto in alcune pesanti operazioni contro le cosche della Piana a cominciare dalle indagini che accertarono le infiltrazioni nel porto di Gioia Tauro iniziate nel 1995 che sfociarono negli arresti del 1997.
Non solo, il fratello dell’uomo ucciso, Priolo Giovanni è il suocero di Girolamo Piromalli di 32 anni figlio di Gioacchino di 59 anni a sua volta figlio del defunto Domenico (Mico) Piromalli fratello dei più noti “Don Mommo” e “Don Peppino” capi storici dell’omonima famiglia. .
Il precedenza, si era registrato anche l’agguato che provocò il grave ferimento di Giuseppe Brandimarte 41 anni, operaio portuale, avvenuto il 14 dicembre 2011. Brandimarte è a sua volta zio di Vincenzo Priolo mentre Perri e cugino di quest’ultimo.
E la notte di Santo Stefano 2012, infine, uccisero un altro dei componenti del commando che aggredì Perri: Francesco Bagalà, 22 anni, freddato a colpi di pistola vicino a casa.
L'ARRESTO NELLA NOTTE - Le lunghe indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi hanno ora permesso al Commissariato di Gioia Tauro e alla Squadra Mobile di Reggio Calabria, di fare irruzione in uno stabile di via Amendola, 36 e arrestare Perri, nato a Gioia Taurotrent'anni fa e ritenuto affiliato alle famiglie Brandimarte-Perri, alleate della più nota cosca Piromalli. L’arrestato è stato scovato all’interno di un vano segreto, nascosto nel sottoscala dell’abitazione a cui si accedeva attraverso un pannello estraibile di cemento, coperto da perline in legno.
Il 27 novembre scorso, in relazione all'omicidio di Enzo Priolo, Perri, ritenuto uno dei killer più pericolosi della ‘ndrangheta calabrese è stato condannato dal Giudice delle Indagini Preliminari di Palmi alla pena di 18 anni di reclusione in sede di Giudizio Abbreviato.
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