Otto condanne tra i carabinieri
Caserta - Si è concluso con 8 condanne ed un'assoluzione al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il processo "Divise sporche" a carico di ufficiali e sottufficiali dei carabinieri ed altri imputati per estorsione, falso in atto pubblico e corruzione.
Il collegio, presieduto da Pierluigi Picardi ha condannato a 8 anni di carcere l'ex comandante della Compagnia carabinieri di Santa Maria Capua Vetere Andrea Policastro; a 12 anni e sei mesi l'ex maresciallo Pietro Gesmundo, a 6 anni e mezzo l'altro militare Giuseppe Ferraro; assoluzione piena, invece, per l'appuntato Michele Pescatore.
Il procedimento scaturì dalle indagini effettuate dopo le richieste di pizzo avanzate ai titolari del centro di telefonia "Future game" di San Tammaro in provincia di Caserta ed al titolare della fabbrica di materassi Pietro Russo, oggi presidente dell'Associazione Antiracket. Nel 2005 Russo si recò in caserma per denunciare gli estorsori della camorra, ai quali avrebbe pagato dal dicembre 2002 a Pasqua 2005 tre rate annue da 1.500 euro ma - secondo l'accusa sostenuta dal pm Silvio Marco Guarriello - si sentì rispondere dall'allora tenente Andrea Policastro «Paghi, per quieto vivere».
L'ufficiale, nato a Nola, fu dopo qualche tempo arrestato e sospeso dal servizio. Determinanti si sono rivelate le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, uno dei quali, Michele Froncillo, dissociatosi dal clan Belforte di Marcianise, è stato condannato questa mattina a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Tra i condannati anche Tommaso Moretta, gestore di un albergo a Marcianise, che secondo l'accusa avrebbe chiesto a Policastro di fermare le ispezioni dei Nas nel suo hotel.
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