BRINDISI - Falso avvocato si aggirava in Tribunale, facendo causa a grosse aziende o prendendo le parti degli imputati, prediligendo il «civile». Pur non essendo abilitato alla professione, in qualche caso la spuntava per la soddisfazione dei suoi clienti. Poi, qualcosa è andato storto e la verità è venuta a galla tanto che il falso avvocato è finito a centro di un’inchiesta che - per ora - si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio.
Paola P., anche se ci sapeva fare tra carte bollate e atti giudiziari, non poteva certo esercitare dal momento che lavorava per uno studio legale ma non poteva sicuramente sostituirsi agli avvocati durante le udienze. Invece, secondo il sostituto procuratore Pierpaolo Montinaro lo avrebbe fatto, in qualche caso intascando anche i compensi per il suo lavoro. Il tutto sarebbe filato liscio per chissà quanto tempo se un altro avvocato non avesse chiesto conto sulla «presunta collega» al titolare dello studio legale per il quale lavorava ma non come avvocato.
A quel punto, la vicenda è venuta a galla. Il sostituto Montinaro ha disposto accertamenti e gli investigatori hanno scoperto che da tempo Paola P. esercitava abusivamente la professione. Nel Tribunale di Brindisi sarebbe stata impegnata in almeno tre procedimenti ma non si esclude che abbia fatto la stessa cosa anche in altri Palazzi di Giustizia pugliesi. La «sedicente» avvocatessa dovrà difendersi dall’accusa di falso materiale, avendo posto al posto della firma in calce ad un documento un fotomontaggio. Ovviamente risponde di esercizio abusivo della professione e infine è indagata per truffa per aver percepito illegalmente 280 euro da una sua cliente. Per lei, dunque, il sostituto Montinaro ha chiesto il processo.
Nessun commento:
Posta un commento