Una decina di indagati
BARI – Gli scommettitori non miravano a truccare l’esito delle partite di calcio ma a riciclare il denaro sporco con puntate illegali. E’ questa l’ipotesi su cui si muove l’inchiesta della Procura di Bari cominciata dieci mesi fa sulla base di una segnalazione fatta dal bookmaker Skysport 365, lo stesso citato nell’inchiesta sul calcio scommesse della Procura Cremona. Da fonti investigative si apprende che al centro del fascicolo barese, nel quale sarebbero al momento iscritti una decina di indagati per il reato di riciclaggio, ci sarebbero le modalità con cui venivano puntati i soldi provento di attività illecite sulle partite non solo di calcio, ma anche di altri sport, come tennis e basket.
All'attenzione degli investigatori, sin dal gennaio scorso, è la partita di coppa Italia Bari-Livorno (4-1) del primo dicembre 2011 mentre nessuna conferma si è avuta su altri incontri finiti nelle indagini.
Dalle stesse fonti si apprende che l’inchiesta barese, più che a quella di Cremona (incentrata invece proprio sull'esito delle partite che sarebbero state truccate dagli stessi giocatori), sarebbe strettamente collegata all’indagine napoletana che il 23 settembre scorso ha portato all’arresto di otto persone, tra cui il ristoratore barese Nicola De Tullio, mai interrogato nell’ambito del fascicolo aperto dalla Procura di Bari, nel quale non risulta coinvolto.
L'indagine è direttamente nelle mani del procuratore, Antonio Laudati. La magistratura barese sta quindi accertando se le puntate anomale denunciate da Skysport 365, e non solo quelle, siano state un modo per riciclare il denaro del clan Parisi di Bari che da tempo avrebbe deciso di investire sul business delle scommesse sportive aprendo agenzie trasformate, a loro insaputa, in «lavatrici» per ripulire i soldi sporchi provenienti da attività illecite.
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