giovedì 1 dicembre 2011

Immagini inedite del cadavere di Melania Rea in un video misterioso su cui stanno indagando i carabinieri

Quel corpo abbandonato nel bosco




TERAMO - Il corpo è in terra, seminudo e parzialmente nascosto da un albero, in un bosco poco folto, accanto a un chiosco. Vederlo, anche da lontano, desta pena e impressione. E' il cadavere di Melania Rea visibile in un video finora inedito trasmesso la sera di mercoledì 30 novembre da Teleponte, un'emittente televisiva abruzzese che ne detiene i diritti esclusivi. Nel filmato ci sono le immagini del sopralluogo effettuato in occasione del rinvenimento della donna, trovata morta nel bosco delle Casermette di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, il 20 aprile 2011. Il filmato (della cui diffusione per la verità né chi sta indagando né i legali, Mauro Gionni per la famiglia Rea e Valter Biscotti per Salvatore Parolisi, erano a conoscenza) per la prima volta ha consentito a un pubblico di non addetti alle indagini di vedere e capire esattamente la posizione del cadavere della donna dopo l'uccisione.

SILENZIO STAMPA - La messa in onda del filmato ha tuttavia messo in allerta i carabinieri di Teramo che, ipotizzando la sussistenza di elementi di reato (rientrerebbero nella fattispecie dei delitti contro la pietà dei defunti), hanno avvisato la Procura per l'eventuale apertura di un'indagine. I magistrati non hanno voluto confermare l'autenticità del video e hanno disposto il silenzio stampa. Il video dura poco più di un minuto e, anche se il corpo è stato volutamente offuscato, suscita una particolare impressione. Mostra una donna distesa supina per terra, seminuda, a poca distanza dal chiosco nei pressi del quale la ventinovenne di Somma Vesuviana è stata ritrovata. Si distinguono i jeans, abbassati, e le scarpe da tennis ai piedi. Gli stessi indumenti che Melania indossava, quando (sono le ultime immagini che la ritraggono viva) entrò con il marito Salvatore e la bimba in un supermercato di Ascoli.

INDAGINI - Si vedono anche quelli che sembrano operatori delle forze dell'ordine i quali, nel pomeriggio di mercoledì 20 aprile, dopo essere stati avvertiti da una telefonata anonima proveniente da una cabina situata nel centro di Teramo, si recarono alle Casermette ed effettuarono il sopralluogo. In serata il corpo venne poi rimosso e trasportato all'ospedale di Teramo dove fu effettuata la prima autopsia disposta dal sostituto procuratore Greta Aloisi. A due giorni dalla scomparsa di Melania, indagavano in quel momento (insieme) le procure di Teramo e Ascoli e i reparti operativi dei carabinieri delle due località. Dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico di Salvatore Parolisi, si resta in attesa del processo. Il caporalmaggiore, rinchiuso nel carcere di Castrogno, è finora l'unica persona accusata di aver ucciso la moglie. La conclusione delle indagini è prevista dopo la metà di gennaio.

Nicola Catenaro

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