Ciro Caravà è accusato di concussione. Con lui gli ex consiglieri comunali di maggioranza Antonio Di Natale e Giuseppe Napoli. Questi ultimi erano stati arrestati nel maggio 2010 dalla Guardia di finanza, mentre il primo cittadino era finito in carcere lo scorso 16 dicembre nell'ambito di un'operazione antimafia
CAMPOBELLO DI MAZARA. Il giudice delle udienze preliminari di Marsala, Vito Marcello Saladino, ha rinviato a giudizio, per concussione, il sindaco di Campobello di Mazara (TP) Ciro Caravà e gli ex consiglieri comunali di maggioranza dello stesso Comune Antonio Di Natale e Giuseppe Napoli. Questi ultimi erano stati arrestati nel maggio 2010 dalla Guardia di finanza.
I tre politici - il cui processo davanti al Tribunale di Marsala inizierà il 25 settembre prossimo - sono accusati di avere preteso somme di denaro da un imprenditore di Mazara del Vallo (TP), Vito Quinci, per votare favorevolmente, in Consiglio comunale, la delibera relativa alla concessione edilizia per la realizzazione di un albergo con 220 camere da costruire, su
un'area di circa 80 mila metri quadrati, nella frazione balneare di Tre Fontane.
Di Natale e Napoli avrebbero preteso una «mazzetta» di 21 mila euro. Quinci accusò successivamente anche Caravà, che gli avrebbe chiesto, nel 2005, quando era consigliere comunale, una o più mazzette per circa 30 mila euro, per votare, e far votare anche ad altri colleghi, la delibera relativa al medesimo progetto. Caravà, arrestato dai carabinieri lo scorso 16 dicembre nell'ambito di un'operazione antimafia (si attende l'avviso conclusione indagini), non si è dimesso da sindaco.
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