La Procura di Palermo conferma di avere aperto un'inchiesta sull'operazione di finanza derivata stipulata dalla Regione siciliana con la filiale londinese della banca giapponese a copertura di un mutuo accesso dieci anni fa dall'ex governo di Totò Cuffaro, in carcere con sentenza definitiva per favoreggiamento
PALERMO. La Procura di Palermo conferma di avere aperto un'inchiesta sull'operazione di finanza derivata stipulata dalla Regione siciliana con la filiale londinese della banca giapponese Nomura a copertura di un mutuo accesso dieci anni fa dall'ex governo di Totò Cuffaro, in carcere con sentenza definitiva per favoreggiamento. L'ipotesi di reato è truffa allo Stato a carico di ignoti. I pm hanno aperto il fascicolo dopo avere ricevuto il risultato dell'attività svolta dal procuratore aggiunto Milano, Alfredo Robledo, con il supporto del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, che da anni insieme indagano sulla vendita di derivati a enti territoriali di tutta Italia. Come riporta il Sole24Ore di oggi l'indagine milanese avrebbe confermato le denunce contenute in una lettera anonima inviata nel marzo del 2003 che segnalava pagamenti di tangenti «estero su estero» in relazione a operazioni finanziarie tra la Regione siciliana e la succursale londinese di Nomura. Tangenti che secondo l'anonimo sarebbero andate a due strettissimi collaboratori di Cuffaro.
Secondo gli inquirenti milanesi, nelle operazioni con la Regione siciliana, Nomura avrebbe incassato un ammontare totale pari a oltre 48 milioni di euro; con profitti anche 10 volte
superiori a quanto il mercato normalmente non consenta. La banca avrebbe a sua volta riconosciuto provvigioni nei confronti di entità societarie riconducibili ai collaboratori di Cuffaro per oltre 16 milioni, quasi 12 dei quali pagati sui conti esteri di una struttura creata in Irlanda, la Profitview Investments Ltd.
Sei mesi fa i funzionari della commissione Finanze dell'Assemblea regionale avevano lanciato un allarme sulle operazioni swap (assicurazione su contratti di debito) sottoscritte dalla Regione: gli uffici suggerivano «di acquisire dal governo informazioni circa l'andamento delle operazioni che, negli ultimi esercizi, registrano in alcuni casi risultati negativi per la Regione». Dai documenti contabili si rileva un aumento dei fondi che il governo ha appostato nel capitolo relativo a «oneri per interessi, rate swap e per altri strumenti finanziari derivati»: a fronte dei 25 milioni del
2011, è previsto uno stanziamento di 27 milioni per il 2012, di 29 mln per il 2013 e di 30 mln per il 2014
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