ENNA. «Vorrei sfatare il movente della gelosia. Non può essere vero che durante un momento di intimità mia figlia avrebbe chiamato il fidanzato (Francesco Lo Presti, n.d.r.) con il nome del suo ex. Anche perchè non stavano avendo nessun rapporto di intimità Vanessa è stata ritrovata completamente vestita. Vorrei anche contestare l'ipotesi che i due ragazzi abbiano fatto uso di cocaina, perchè, data la lucidità con cui è stato compiuto questo omicidio, è impossibile che sia stato fatto uso di qualche sostanza». Lo ha detto Giovanni Scialfa intervistato su «Mattino Cinque» insieme alla moglie, Isabella, dopo l'assassinio della figlia Vanessa a Enna. Il convivente della ragazza è stato arrestato per il delitto.
«Non c'è stata nè gelosia nè cocaina - ha aggiunto - Queste sono affermazioni che lui sta facendo per buttare fango su mia figlia. Forse Vanessa gli aveva detto che voleva lasciarlo e lui ha compiuto questo omicidio, nessuno, a parte lui, avrebbe mai più dovuto toccarla. Questo omicidio è stato commesso con lucidità». La madre Isabella, provata dal dolore, precisa: «Io non ho mai chiesto le scuse dei genitori di Francesco. Non mi servono e comunque non basterebbero. Vermi di questa specie ce ne saranno sempre e continueranno ad uccidere: il mondo non si può cambiare. Io però ho promesso a mia figlia che il nome Francesco non lo pronuncerò mai più, non lo voglio nei miei pensieri da me non merita neanche questo. Il mio cuore e il mio pensiero sono solo per mia figlia».
Nessun commento:
Posta un commento