PALERMO. Un operaio incensurato, Giovanni Fiorista, 35 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di essere l'autore dell'omicidio di Salvatore Calabrese, un pregiudicato di 52 anni assassinato il 15 dicembre scorso nelle campagne di Casteldaccia, un paese del Palermitano. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Termini Imerese Sabina Raimondo, su richiesta del Procuratore Alfredo Morvillo e del sostituto Bruno Brucoli. Le indagini furono avviate quando la moglie di Calabrese ne denunciò la scomparsa ai carabinieri di Bagheria. Il cadavere del pregiudicato, soprannominato «U torinese» perchè negli anni '90 aveva vissuto nel capoluogo piemontese dove era stato arrestato per estorsione, fu ritrovato il giorno successivo in località Valle Corvo, una zona isolata e impervia. L'uomo era stato ucciso con tre colpi di arma da fuoco al torace e al capo.
Gli inquirenti hanno scandagliato le «relazioni pericolose» della vittima: un sottobosco di truffe, rapine, furti e traffico di stupefacenti. Per quest'ultimo reato il figlio della vittima, Marco, è ancora recluso. Gli investigatori sono così risaliti a Giovanni Fiorista, con il quale nelle ore immediatamente precedenti alla scomparsa Calabrese aveva fissato un appuntamento per visionare un villino da affittare. Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno fatto emergere un interessamento sospetto dell'operaio sull'andamento delle indagini e un'evidente preoccupazione.
Secondo i carabinieri, l'assassino avrebbe agito da solo, con un'arma illegalmente detenuta, dopo avere attirato la vittima nel luogo dell'agguato con lo stratagemma di visitare il villino dove intendeva trasferirsi con la famiglia. Le indagini hanno fatto luce anche su una lunga serie di
danneggiamenti e furti che sarebbero stati commessi da Fiorista in concorso con altri esponenti dell'ambiente criminale locale.
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