La soddisfazione dei ministri dell'Interno Cancellieri e della Giustizia Severino: uno strumento in più nella lotta contro la mafia e contro la criminalità organizzata
I ministri dell’Interno, Annamaria Cancellieri, e della Giustizia, Paola Severino, hanno espresso soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto correttivo al Codice delle leggi antimafia.
«Era un impegno che ci eravamo assunte nei primi mesi del nostro mandato – hanno dichiarato i ministri Cancellieri e Severino - e che, grazie al consenso di tutto il Governo, è stato portato a termine ed ora andrà all’esame del Parlamento. Queste norme – hanno concluso i ministri dell’Interno e della Giustizia - consentono di anticipare di oltre due anni l’entrata in vigore della legge. Siamo convinte che siano un importante strumento in più nella lotta contro la mafia e contro la criminalità organizzata».
Le novità al Codice delle leggi antimafia
1. Immediata entrata in vigore delle nuove norme sulla documentazione antimafia
Al fine di contrastare efficacemente i tentativi di infiltrazione mafiosa, con il decreto approvato oggi, le norme che regolano l’emissione della documentazione antimafia entrano immediatamente in vigore, mentre prima erano subordinate al decorso dei due anni dall’emanazione dei regolamenti sul funzionamento della Banca dati nazionale.
Fino alla realizzazione della Banca dati, le Prefetture continuano ad utilizzare i collegamenti già in uso con i sistemi informatici realizzati sulla base della precedente normativa.
2. Ampliamento dell’area dei controlli e delle situazioni “indizianti”
Vengono estesi i casi di controlli antimafia anche ai membri del collegio sindacale e degli organismi interni destinati a vigilare sul rispetto dei modelli comportamentali delle imprese.
Considerata, inoltre, l’apertura degli appalti pubblici ad investitori esteri, viene per la prima volta introdotta una procedura di controllo “antimafia” sulle imprese straniere, anche senza una sede in Italia. Tale procedura è già stata positivamente sperimentata, con le buone prassi seguite per la ricostruzione in Abruzzo e per l’EXPO 2015.
Infine, vengono ampliati i casi di tentativi di infiltrazione mafiosa, ricomprendendovi anche le reiterate violazioni degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari derivanti da appalti pubblici.
3. Circolazione delle interdittive antimafia.
Il provvedimento estende l’obbligo di comunicazione in tutti i casi delle interdittive antimafia ad altri soggetti istituzionali interessati, tra cui l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato, in vista della realizzazione del cd. rating di impresa, nonchè l’Autorità Giudiziaria, titolare del potere di proporre l’adozione di misure di prevenzione.
4. Attuazione del processo di decertificazione.
Le modifiche apportate oggi al Codice delle leggi antimafia attuano una completa decertificazione del procedimento di rilascio della documentazione antimafia.
Ciò per ribadire che il sistema dei controlli antimafia non è “nemico” delle imprese, ma un presidio per realizzare, a loro tutela, un ambiente favorevole alla sana concorrenza tra gli operatori,
In pratica, tale procedimento verrà avviato sulla sola base delle autodichiarazioni rese dall’operatore economico all’amministrazione interessata, che provvederà, a sua volta, a fornire i dati auto dichiarati alla Prefettura competente ad emettere la documentazione antimafia.
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