In carcere è finito A.P, 56 anni, veronese trapiantato a Palermo. Nella sua abitazione i militari hanno trovato migliaia di lettere, raccomandate, assicurate, carte di credito, atti giudiziari, fatture
PALERMO. Distruggeva o nascondeva, da mesi, per non lavorare, la corrispondenza che avrebbe dovuto consegnare porta a porta a Capaci e in alcuni comuni vicini. Ma è stato arrestato dai carabinieri. In carcere è finito un postino A.P., 56 anni, veronese trasferitosi a Palermo. Nella sua abitazione i militari hanno trovato migliaia di lettere, raccomandate, assicurate, carte di credito, atti giudiziari, fatture. Il dipendente è accusato di peculato, violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, interruzione di pubblico servizio e violazione della segretezza della corrispondenza.
I militari, dopo averlo pedinato per alcuni giorni, hanno sorpreso il portalettere mentre "occultava e sopprimeva" la corrispondenza che gli veniva affidata per la consegna giornaliera. Nell'abitazione i carabinieri hanno trovato diversi metri cubi di posta non recapitata dal 2011. Il postino ha lavorato anche a Isola delle Femmine e Carini. I militari dell'Arma hanno avviato le indagini dopo le numerose segnalazioni degli abitanti dei comuni che avevano subìto alcuni disservizi. Il portalettere si impossessava della corrispondenza e poi falsificava le firme dei destinatari sul registro delle consegne, provocando ritardi nei pagamenti delle utenze, inconvenienti con banche ed enti.
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