domenica 13 novembre 2011

Arrestato il reggente degli scissionisti

Il boss Antonio Murolo è stato catturato a Mugnano



Napoli
Era sfuggito alla maxiretata del 19 maggio del 2009, 109 ordinanze di custodia cautelare che misero in ginocchio il clan Amato-Pagano (i cosiddetti scissionisti), diventando nel tempo l’attuale reggente della cosca di Secondigliano protagonista per anni a Napoli della sanguinosa faida di Scampia.

La latitanza di Fortunato Murolo, 40 anni, è finita stamane poco dopo le 8 in una villetta di Mugnano, nel Napoletano. Ad arrestarlo sono stati i poliziotti della sezione Narcotici della Squadra Mobile di Napoli, da tempo sulle sue tracce. Quando lo hanno sorpreso, il pregiudicato era ancora a letto, in una villetta di via Luca Giordano nel comune a nord di Napoli, dove si era recato per incontrare la moglie. L’accusa nei suoi confronti è di associazione per delinquere di stampo mafioso. Murolo ha sempre rivestito un ruolo di fondamentale importanza all’interno dell’organizzazione. Uomo di fiducia dei fratelli Raffaele ed Elio Amato, e di Cesare Pagano, era lui il ragioniere del clan, per cui curava gli affari, per poi assumere nel tempo un ruolo di maggiore responsabilità.

Latitante da tre anni, Murolo è il cognato di Elio Amato ed era divenuto il reggente dopo che il clan ha subito diversi colpi ad opera delle forze delle ordine. La sua ascesa ai vertici della cosca, infatti, è coincisa con la decapitazione dell’organizzazione: prima con l’arresto del capo clan Raffaele Amato, avvenuta a Marbella, in Spagna, nel maggio del 2009, e poi con la cattura di Elio Amato e Cesare Pagano nella provincia di Napoli e da ultimi, di Carmine Amato arrestato ai Camaldoli, periferia del capoluogo, e di Domenico Antonio Pagano reggente fino allo scorso febbraio. Da allora Murolo aveva assunto maggiori responsabilità in seno al clan di cui in passato era stato la mente finanziaria. Il clan Amato-Pagano, composto da «scissionisti» del clan Di Lauro, è uscito vincente dalla faida, ma nel maggio 2009 è cominciata la sua disarticolazione. Il 19 maggio 2009 in una maxi-operazione della polizia furono arrestati 66 affiliati sui 109 colpiti dall’ ordinanza del gip del Tribunale di Napoli. Nel febbraio di quest’anno la cattura del boss Domenico Antonio Pagano è seguita agli arresti, operati nell’ estate 2010 del fratello, Cesare Pagano, del nipote, Carmine, e di Elio Amato, Lucio Carriola e Marco Liguori. Fino all’arresto di oggi dell’attuale reggente.

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