lunedì 21 novembre 2011

Appalti Enav, lo scandalo si allarga Si indaga su un'evasione milionaria

L'ad Pugliese ai domiciliari: «Nessun rapporto coi politici».
L'ex ministro: «Per fortuna non lo frequento». Borgogni
si autosospende dagli incarichi in Finmeccanica



ROMA
Fatturazioni per operazioni inesistenti finalizzate non solo a evadere il fisco ma anche, e forse soprattutto, a «realizzare le provviste per l’erogazione di utilità a pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio, per il compimento di atti contrari ai doveri del loro ufficio». È uno degli ambiti dell’inchiesta sugli appalti Enav su cui, viene sottolineato, il lavoro degli inquirenti è «ancora in corso», anche se gli accertamenti già conclusi hanno consentito di individuare una evasione milionaria.

In particolare, nel filone d’inchiesta che ieri ha portato agli arresti dell’ad di Enav Guido Pugliesi e dei manager Manlio Fiore, direttore commerciale di Selex, e Marco Iannilli, ’dominus’ della Arc Trade, una delle società che subappaltava i lavori dalla stessa Selex, sono sei le operazioni di emissione di false fatture individuate dagli inquirenti. Iannilli, così, in concorso con Sebastiano Giallongo, legale rappresentante della Suiconsulting srl, nel febbraio 2010 avrebbe emesso tre fatture, per un importo complessivo di poco meno di 900 mila euro, tutte relative a operazioni inesistenti, allo scopo di evadere le imposte dirette e indirette. Anche a Fiore vengono contestate tre false fatture, emesse tra il dicembre 2009 e il maggio 2010, per un ammontare di oltre un milione di euro. Lo scopo, in questo caso, sarebbe stato non solo quello di consentire alla Selex di evadere le imposte, ma anche quello di accumulare provviste ’in nerò da impiegare come mazzette destinate a pubblici ufficiali.

Pugliese: "Solo contatti sporadici con Tremonti, Matteoli e Brancher"
Nessuna frequentazione di politici, in particolare con gli ex ministri Pdl Giulio Tremonti, Altero Matteoli ed Aldo Brancher, da parte dell'a.d. Enav Guido Pugliesi. A smentire le indiscrezioni di stampa, con riferimento all'inchiesta che ha portato Pugliesi ad essere raggiunto da un provvedimento di arresti domiciliari con l'èaccusa di finanziamento illecito ai partiti e frode, è stato l'avvocare dell'amministratore delegato Enav Francesco Scacchi. «In riferimento alle informazioni di stampa circa presunte frequentazioni da parte dell`Amministratore Delegato di Enav con esponenti politici quali i Ministri Matteoli, Tremonti e Brancher - ha scritto in una nota il legale- si smentisce categoricamente tali frequentazioni, essendo risultati gli sporadici contatti in questione, allorché effettivamente intercorsi, intrattenuti per esclusive finalità istituzionali».

Tremonti: "Mai stato il referente politico"
«Mai stato il "referente politico" del dottor Pugliesi, che non ho mai frequentato». Lo scrive in una nota Giulio Tremonti, che puntualizza ancora: «Con riferimento alle notizie apparse oggi sulla stampa relative all’"inchiesta Enav", mi dispiace deludere, ma non sono mai stato il "referente politico" del dottor Pugliesi Guido, che ho la fortuna di non frequentare, e dell’Enav».

Borgogni: "Ho sempre operato secondo la legge"
Il responsabile delle Relazioni esterne Lorenzo Borgogni, si è autosospeso dagli incarichi di responsabilità in Finmeccanica, a seguito dei provvedimenti giudiziari che lo vedono coinvolto nell'ambito degli ultimi sviluppi dell'inchiesta sull'Enav. La Procura di Roma aveva chiesto per lui gli arresti domiciliari ma il Gip non li ha concessi. «In riferimento alle notizie riportate dagli organi di stampa, il dott. Lorenzo Borgogni, Direttore Centrale Relazioni Esterne di Finmeccanica pur nella certezza di aver operato legalmente - ha annunciato Finmeccanica in una nota- nel maggior interesse e a tutela dell`immagine dell'azienda e del suo presidente, nonché nel rispetto dell`operato della magistratura, ha comunicato la propria decisione di autosospendersi dall`incarico in attesa che sia fatta piena luce». L'episodio per cui è indagato Borgogni riguarda la vicenda della barca del deputato Marco Milanese, ceduta ad un prezzo di gran lunga superiore al suo valore. Insieme a Borgogni e allo stesso Milanese sono indagati per questo episodio Massimo De Cesare, legale rappresentante della Eurotec, Tommaso Di Lernia, 'dominus' della società, l'ex consulente Lorenzo Cola e il manager Fabrizio Testa.

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