mercoledì 16 novembre 2011

Due poliziotti accusano Vittorio Pisani

L'ex capo della Mobile: conosceva Bruno Potenza, figlio dell'usuraio Mario


NAPOLI - L'ex capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, coinvolto nell'inchiesta della Dda sul riciclaggio di soldi della camorra nel settore della ristorazione, fece pressioni sul commissariato di Pozzuoli perchè a Bruno Potenza, pregiudicato per usura indagato nella stessa inchiesta e proprietario di un ristorante nella città flegrea, venisse concessa l'autorizzazione a sparare fuochi d'artificio durante l'intero anno solare.


Emerge dalle dichiarazione di due funzionari di polizia che si sono succeduti alla guida del commissariato, Giovanni Mandato ed Antonio Canta.

Questa la deposizione resa ai pm Sergio Amato ed Enrica Parascandalo da Mandato, che restò a Pozzuoli dal dicembre 2005 al novembre 2006: «Una volta giunto al commissariato notai che era diffusa l'usanza da parte dei ristoratori di utilizzare fuochi di artificio: mi posi il problema in quanto non avevo rilasciato autorizzazioni in tal senso. Per questo motivo feci anche effettuare dei controlli nelle occasioni in cui mi accorgevo dei fuochi ma non sono ora in grado di dire se tra questi controlli ne fu fatto qualcuno anche a Villa delle Ninfe (il ristorante di Potenza, ndr). Fatto sta che un giorno venne in commissariato Bruno Potenza per presentare la richiesta al rilascio dell'autorizzazione. Ricordo che chiedeva un'autorizzazione che non fosse limitata alla specifica cerimonia ma che avesse sia pure a termine una durata periodica. Spiegai che non era possibile rilasciare un'autorizzazione di lungo periodo, essendo di volta in volta necessario richiederla. E, dunque, per quanto ricordi, rilasciai un'autorizzazione per una qualche specifica cerimonia. Ricordo che fui contattato telefonicamente dal collega Pisani, il quale mi disse che c'era una persona che voleva incontrarmi in quanto intendeva richiedere delle autorizzazioni per i fuochi. Nel dirmi ciò mi indicò il nome di Bruno Potenza, il quale quando venne da me venne a nome del collega Pisani».

Più articolata la deposizione di Canta, che diresse il commissariato dal novembre 2006 al novembre 2009: «Venne da me l'ispettore Lisena Damiano in servizio presso la squadra mobile di Napoli, il quale mi presentò una richiesta di rilascio dell'autorizzazione a Potenza per l'intero anno solare. Studiai un po' la cosa e sulla scorta della normativa vigente, T.U.L.P.S. e circolari ministeriali, mi feci l'idea che non fosse possibile rilasciare un'autorizzazione per l'intero anno solare. Fui confortato in ciò anche dal collega dottor Annunziata che nell'occasione consultai: trattasi della persona che all'epoca ricopriva l'incarico di primo dirigente dell'ufficio Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Napoli. Comunicai l'esito della mia decisione all'ispettore Lisena Damiano...

«...Successivamente - continua Canta - ricevetti la telefonata del dottor Vittorio Pisani, il quale mi disse che non condivideva la decisione da me adottata in quanto, sulla base di una diversa interpretazione da lui proposta, poteva essere rilasciata l'autorizzazione a Bruno Potenza. Nell'occasione mi indicò anche alcune norme o qualche orientamento giurisprudenziale che mi fece pervenire. Gli risposi che mi riservavo di parlarne nuovamente con il collega Annunziata e che all'esito gli avrei fatto sapere. Annunziata mi confermò quanto già ci eravamo detti in precedenza e, dunque, chiamai il collega Pisani al telefono, comunicandogli che restavo convinto della mia idea e che quindi Bruno Potenza non avrebbe ottenuto l'autorizzazione all'uso dei fuochi pirotecnici per l'intero anno solare. Pisani ne prese atto e non aggiunse altro».

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