martedì 22 novembre 2011

Ostia, sparatoria in strada: uccisi due boss ancora un agguato, quartiere nel terrore

Francesco Antonini e Giovanni Galleoni erano legati alla banda della Magliana. Tagliente: subito una task force

ROMA - Vivevano da boss di quartiere e lì, ad Ostia, è finita per sempre la loro carriera criminale, sotto i colpi di pistola di killer per ora senza volto, arrivati a bordo di un'auto. Baficchio e Sorcanera erano imparentati alla lontana con la vecchia banda della Magliana: al secolo Giovanni Galleoni e Francesco Antonini, due quarantenni con un 'curriculum' bello lungo, esponenti di rilievo della cosiddetta banda di Ostia,


sono stati uccisi oggi pomeriggio in un agguato nella località di mare alla periferia sud di Roma.

Un duplice omicidio che ha portato a 33 il conto delle vittime nella capitale nel 2011. E che ha spinto il sindaco Gianni Alemanno a parlare di «risposta dello Stato finora inadeguata» e a chiedere «misure drastiche» al ministero degli Interni e al capo della Polizia. Il questore di Roma Francesco Tagliente ha subito istituito una task force per il litorale coordinata dalla squadra mobile, che indaga sul delitto. Domani al commissariato di Ostia si terrà un Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza convocato dal prefetto Giuseppe Pecoraro. La polemica politica è tornata rovente dopo un giorno di tregua grazie all'ok al decreto su Roma Capitale.

Le circostanze dell'agguato sono ancora da definire con esattezza. Contro Galleoni e Antonini sono stati sparati da una macchina numerosi proiettili che li hanno sorpresi in strada, in una zona non lontana dall'Idroscalo dove venne ucciso Pier Paolo Pasolini. In terra sono rimasti almeno 6-7 bossoli. Antonini si è trascinato ferito dentro un locale in ristrutturazione in via Forni, dove è poi morto; Galleoni invece si è spento in strada, in via del Sommergibile, poco distante. All'agguato potrebbero aver assistito due operai che stavano lavorando nel locale in ristrutturazione e che sono scappati. Sono stati poi intercettati e bloccati dalla polizia a bordo di un'auto con il lunotto sfondato, forse da un proiettile sparato dai killer.

La loro testimonianza dovrebbe risultare preziosa per individuare gli assassini dei due boss. Antonini e Galleoni avevano precedenti per associazione di stampo mafioso finalizzata al gioco d'azzardo, usura, estorsione e traffico di droga. Erano legati a esponenti della banda della Magliana, come emerse nel 2004 quando furono arrestati nell'operazione Anco Marzio. Un fantasma, quello del Romanzo Criminale, che ricompare spesso in questo 2011, 'annus horribilis' a Roma. «Ora basta, è necessario che il nuovo Ministro degli Interni e il Capo della Polizia prendano misure drastiche senza più nessun rinvio - è sbottato Alemanno -. La Capitale deve essere difesa da un assalto di criminalità organizzata senza precedenti dagli anni '70». Ma l'opposizione torna all'attacco.

Per il Pd «Roma è ormai diventata il Far West», «mentre Alemanno in campagna elettorale aveva promesso sicurezza». I Verdi paragonano la città alla Chicago degli anni '30. Per l'Udc il litorale romano è «un territorio abbandonato». Il governatore del Lazio Renata Polverini esorta invece a «tenere la guardia alta».

Sono Giovanni Galleoni, 40 anni e Franco Antonini di 51 le due vittime dell'agguato di Ostia, sul litorale romano. Entrambi pregiudicati sono stati legati in passato alla banda della Magliana. Nel 2005 erano stati arrestati nell'ambito dell'operazione Anco Marzio, condotta al termine di un'indagine della Squadra mobile di Roma. Sull'agguato di oggi oltre alla mobile indagano gli agenti del commissariato di Ostia.

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