martedì 15 novembre 2011

Parentopoli sanità e consulenze d'oro: rinviata audizione


BARI - Resterà sulla graticola almeno per un’altra settimana la vicenda Ares, ovvero la presunta «parentopoli» denunciata in molte lettere anonime ai consiglieri regionali e le determine varate dall’Agenzia con le quali vengono pagati a peso d’oro i manager interni per le consulenze sanitarie.

Ieri, infatti, doveva svolgersi l’audizione in consiglio regionale col direttore generale dell’Agenzia regionale sanitaria, Franco Bux, per far luce sui presunti casi di mala-gestione. Il presidente della commissione Sanità Dino Marino, però, preso atto dell’impossibilità dell’assessore Tommaso Fiore di parteciparvi, ha deciso di rinviarla a lunedì prossimo. Sarà quella l’occasione per fornire chiarimenti sulle determine (la n. 27 del 19 agosto e la n. 68 del 12 settembre 2011) con le quali l’Ares ha sborsato oltre 11mila euro in 3 mesi a favore del proprio direttore amministrativo Claudio Guerra per una consulenza all’Oncologico di Bari remunerata «100 euro nette per ogni ora svolta».

Ma chiarimenti verranno chiesti anche sulle denunce, che alcuni cittadini promettono di «girare» alla Corte dei Conti, riguardanti sia alcuni componenti della segreteria di Fiore (Trentadue e Belladonna) sia dirigenti dell’assessorato (Buonamico) e dell’Ares (Fornelli e Rubino), accusati di aver «sistemato» i propri parenti (figli o nuore) sia nella stessa agenzia, tramite lo scorrimento delle graduatorie, che in alcune Asl. Operazione simile viene contestata al direttore generale Ares per la determina n. 407 (due contratti al coordinamento delle attività trasfusionali Crat).

Contestato anche il cumulo di incarichi - e di relativi emolumenti - a favore del dirigente del servizio assistenza territoriale e prevenzione dell’Assessorato, Longo, così come i rimborsi da mille euro a seduta per i componenti del Nucleo per gli investimenti dell’Ares.

L’opposizione è in subbuglio. «In un clima ormai conclamato da assalto alla diligenza, ecco come la Regione - attacca Massimo Cassano, vicecapogruppo Pdl - impiega parte dei 340 milioni di euro di tasse forzosamente prelevate dalla tasche dei cittadini e che servirebbero a ripianare la voragine nei bilanci della sanità. Dall'Ares arriva l'ennesimo schiaffo a chi ogni giorno è costretto a fare mille sacrifici, alle migliaia di giovani in cerca di occupazione.

Uno scandalo documentato da infinite denunce, lettere, mail che raccontano storie di consulenze, promozioni, assunzioni “politiche”, contratti da decine di migliaia di euro. Chi ha consentito al direttore generale dell'Ares di agire indisturbato, rinunciando al necessario controllo politico?».

Adesso basta a prendere in giro i pugliesi e a giocare sulla loro pelle» tuona Peppino Longo (Udc). «Tagliamo prima tutte le spese inutili, le consulenze d'oro elargite dall'Ares e poi sarà giusto tornare a parlare di tagli agli ospedali. In un momento in cui ai pugliesi vengono chiesti enormi sacrifici fa veramente rabbia tutto quello che accade all'Ares. Come si fa - si chiede il consigliere regionale Udc - a pagare mille euro a riunione i componenti del Nucleo investimenti dell'Agenzia e poi presentarsi ai cittadini dicendo di essere costretti a chiudere questo o quel reparto?».

Punta l’indice sui ritardi della Regione nel piano di rientro, invece, il coordinatore della Ppdt Tato Greco. «È inconcepibile l'inerzia che ha portato a gravi ritardi nella attuazione degli accordi con il governo riguardo alla chiusura degli ospedali e al taglio di reparti e posti letto. La Regione non è stata in grado finora neppure di mantenere impegni minori, quali l'avvio dell'e-cup per il servizio di prenotazione e il monitoraggio delle prestazioni sanitarie via web. E questo - sottolinea - malgrado a Innovapuglia sia stato destinato oltre un milione di euro per il progetto: doveva essere attivo entro il 2011 e ad oggi si è ancora allo stadio preliminare».

BEPI MARTELLOTTA

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