lunedì 14 novembre 2011

Violentate dal pusher, tentano il suicidio

Amiche salvate in extremis dai carabinieri Le due vicentine si sono nascoste e hanno tentato di tagliarsi le vene. Molestate, poi una è stata costretta a un rapporto sessuale

PADOVA - Due giovani, minorenni, hanno tentato il suicidio dopo aver subito una violenza sessuale da un tunisino dal quale avevano acquistato della droga nei giardini dell'Arena di Padova. Le due giovani amiche, di 16 e 17 anni, sono residenti nel Vicentino.

Due ragazze, fuggite da casa, dove vivevano pare una situazione familiare difficile, hanno tentato di uccidersi tagliandosi le vene dopo che una di loro aveva subito violenza sessuale a Padova da uno spacciatore tunisino, dal quale avevano preso della cocaina, sembra per la prima volta, per dimenticare la loro situazione.

A dare l'allarme un amico delle due. Le due giovani sono state salvate dai carabinieri dopo aver ricevuto una telefonata d'allarme da un amico delle due ragazze. Sono state trovate esanimi sotto un ponte lungo il Piovego dove avevano trascorso la notte. I genitori hanno appreso del fatto mentre si trovavano dai carabinieri di Vicenza per denunciare la scomparsa delle loro figlie.

L'extracomunitario, Taher Tabari, 28 anni, in Italia senza fissa dimora, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria dal pm euganeo Renza Cescon per violenza sessuale aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti.

Scomparse da casa da due giorni. Secondo una prima ricostruzione, le due ragazze, tutte e due studentesse e con famiglie all'apparenza senza problemi, erano uscite di casa due giorni fa e non erano più rientrate. Entrambe, secondo quanto raccolto dagli investigatori, vivono un rapporto particolarmente problematico con i genitori. Per questo avrebbero deciso di provare "qualcosa di forte" per divertirsi e distrarsi. Hanno così raggiunto i giardini Arena, a Padova, per acquistare della droga. Qui, le due sono state avvicinate dall'indagato. Lo spacciatore ha preso dalle tasche dei pantaloni della cocaina che ha quindi sniffato insieme alle ragazze, accompagnandole poi in una zona isolata del parco, dove, approfittando del loro stato confusionale, le ha prima pesantemente molestate sessualmente e poi ha costretto la più giovane a subire le sue violenze.

Prese dalla disperazione e dallo sconforto, una volta ripresesi dallo '"sballo", le giovani sono andate a nascondersi in uno scolo di acque reflue, lungo l'argine del fiume Piovego, dove hanno tentato il suicidio tagliandosi le vene. Prima del gesto, però, hanno annunciato per telefono la loro intenzione ad un amico. È stata la loro salvezza perché questi ha subito contattato i carabinieri.

Ritrovate accovacciate, abbracciate e ancora sotto choc. Constatati i vistosi tagli alle braccia ed in particolare all'altezza dei polsi, da cui usciva sangue, i carabinieri hanno chiesto l'intervento del 118. Portate in ambulanza all'ospedale le due ragazze sono state medicate e dichiarate fuori pericolo. Guardate a vistadai militari le studentesse hanno vinto la paura, raccontando la terribile notte vissuta con l'immigrato fornendo indicazioni utili per rintracciarlo. Il tunisino era ancora ai giardini Arena, con alcuni connazionali, quando sono arrivati i carabinieri che l'hanno fermato. L'uomo è stato poi riconosciuto dalle vittime.

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