lunedì 27 gennaio 2014

C'è un nuovo patto federalista della 'ndrangheta

«Calabria divisa in due maxi province autonome»

Dalla relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario emerge un accordo tra le cosche delle province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Si tratterebbe di un secondo polo di influenza rispetto a quello che vede intrecciate le 'ndrine di Vibo e Reggio


La 'ndrangheta sta costituendo in Calabria una «Provincia autonoma da quella di Reggio, di cui farebbero parte tutti i territori ricompresi nel distretto della Dda di Catanzaro, con eccezione del solo circondario di Vibo Valentia che rientrerebbe in quella di Reggio Calabria». L’allarme è stato lanciato dal presidente vicario della Corte d’Appello di Catanzaro, Bruno Arcuri, nel corso della cerimonia per l'inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta nel palazzo di giustizia del capoluogo calabrese. La criminalità organizzata calabrese, dunque, avrebbe messo in atto una sorta di federazione, una nuova alleanza che metterebbe insieme le cosche delle province di Catanzaro, Crotone e Cosenza.

Secondo Arcuri, «le recenti acquisizioni investigative hanno evidenziato il progressivo venir meno del frazionismo delle organizzazioni criminali, essendo emersi fenomeni di concentrazione». D’altronde, ha aggiunto, in provincia di Catanzaro «si sta realizzando una significativa influenza nell’area delle cosche di mafia della zona crotonese». Sarebbero, dunque, proprio le cosche della provincia di Crotone a espandere i propri interessi, rafforzandosi anche in zone «tradizionalmente influenti» come la Presila catanzarese e la zona ionica a nord della provincia di Catanzaro, nei territori al confine tra le due province. 

Dallo scenario emergerebbe un grande sodalizio, nel quale rientrerebbero anche le associazioni costituite da soggetti di etnia rom che agiscono sulla città di Catanzaro e che, secondo la relazione di Arcuri, «hanno il monopolio del traffico di sostanze stupefacenti». Proprio questi soggetti, infatti, avrebbero rafforzato il loro rapporto alle cosche mafiose crotonesi, come dimostrerebbero, secondo il magistrato relatore, «l'intensificarsi di atti intimidatori anche nei confronti di attività economiche di rilevante importanza in cui sembrerebbero avere avuto un ruolo materiale i soggetti di etnia rom». E in questa sorta di "nuova alleanza" ci sarebbero contatti anche con i soggetti criminali dell’area del Soveratese. Nel richiamare la relazione del procuratore distrettuale di Catanzaro, Arcuri ha evidenziato anche «i legami fra gli apparati criminali veri e propri e la cosiddetta zona grigia della 'ndrangheta». 

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